di Patrizia Aurea
Voci
Autrice: Dacia Maraini
Editore: Rizzoli
Genere: Gialli & Noir
Anno edizione: 1994, La Scala; 2012, Bur Contemporanea
Consigliato agli amanti dei gialli in cui assume rilevanza la caratterizzazione dei personaggi.
La vicina di Michela Canova, che lavora come giornalista in una radio privata romana, viene uccisa nel suo appartamento con venti coltellate; certamente ha aperto la porta al suo assassino. Michela non conosce bene la vittima, che si chiama Angela Bari e che lei ha solo incrociato qualche volta sul pianerottolo. Questo omicidio però la sconvolge e, casualmente, viene incaricata dal proprietario dell’emittente radiofonica per cui lavora di svolgere un’inchiesta giornalistica sulla violenza perpetrata sulle donne.
Le indagini di Michela la porteranno a scoprire come l’esistenza delle persone sia spesso diversa da quello che appare e come dietro a una porta chiusa possano nascondersi anche dolore e violenza, una violenza spesso impunita, che colpisce donne di ogni età.
La lettura di Voci, giallo scritto da Dacia Maraini oltre venticinque anni fa e tradotto in numerose lingue, scorre velocemente. I personaggi − il commissario di polizia Adele Sofia; la prostituta Sabrina; la madre, la sorella e il patrigno della vittima; il fidanzato di Michela… − sono decisamente a fuoco e i dialoghi, molto frequenti, risultano credibili.
L’autrice delinea per ogni personaggio non solo l’aspetto fisico, ma anche le abitudini, l’atteggiamento, e lo fa in modo tale da mettere il lettore davvero in condizione di comprendere a poco a poco, dal tipo di vita che ciascuno conduce, cosa si nasconde dietro la morte di una donna con un’esistenza solo apparentemente normale.
Attraverso i dialoghi − che spesso sono vere e proprie interviste di Michela Canova ai soggetti che via via incontra nel corso dell’indagine da lei svolta parallelamente a quella della polizia − cogliamo il punto di vista degli interlocutori, la loro vita, la loro psiche. Tali dialoghi chiariscono altresì il rapporto fra la vittima e tutti coloro che l’hanno conosciuta in vita, tra i quali si nasconde l’assassino.
Certamente il fulcro della trama sono Michela, il suo lavoro da giornalista radiofonica, la sua relazione con il compagno lontano, la sua capacità di entrare in contatto con le persone, la vita di Angela Bari e il misterioso rapporto che comunque esisteva fra le due donne, all’insaputa della protagonista stessa, e che verrà alla luce solo dopo la tragica e violenta morte di Angela.
Fra tante Voci, radiofoniche e non, Michela cerca di comprendere insieme al lettore cosa si nasconde dietro le persone, i messaggi che lanciano al di là delle parole. Attraverso queste Voci si dipana un romanzo piacevole, di facile lettura, con un finale ben congegnato, che nel 1995 ha vinto il Premio Napoli e nel Duemila è stato fonte d’ispirazione per un film di Franco Girardi con Valeria Bruni Tedeschi e Gabriele Lavia.
Certamente il tema della violenza sulle donne non ha perso d’importanza dal 1994, anno della pubblicazione, anzi. Per la sua triste contemporaneità, questo romanzo potrebbe essere stato scritto anche nel 2020 e va dato merito a Dacia Maraini di essere stata fra le prime scrittrici a raccontare una storia di violenza, d’intrecci famigliari, che risuona in tante voci, destinate ad armonizzarsi alla fine del viaggio che percorriamo con l’autrice.
Il libro in un citazione
«Mi accorgo che giro intorno al telefono cercando un pretesto per chiamare qualcuno e ascoltare una voce. Sono avida di voci, che siano leggere o pesanti, scure o chiare, le amo per la loro straordinaria capacità di farsi corpo. Mi innamoro di una voce, io, prima che di una persona; forse per questo lavoro alla radio; o è il mio lavoro alla radio che mi porta a dare corpo alle voci, ascoltandole con carnale attenzione?»
17 novembre 2020
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