di Bianca Bigazzi

Passione Sakura. La storia dei ciliegi ornamentali giapponesi e dell’uomo che li ha salvati
Autrice: Naoko Abe
Traduttore: Carlo Prosperi
Editore: Bollati Boringhieri
Genere: Biografie
Collana: Varianti
Anno edizione: 2020
Pagine: 432
Consigliato a chi vuole imparare dalla storia e dalla natura, a chi ama l’Oriente e ne subisce il fascino.
Oggi il rito dell’Hanami, ovvero la fioritura dei ciliegi ornamentali del Giappone, che abbiamo imparato a conoscere attraverso foto e filmati, affascina tutti, anche in Occidente. Però sono pochi coloro che conoscono davvero la storia di questa tradizione.
Per i giapponesi l’Hanami è una festa che ogni primavera accompagna l’inizio di nuovi cicli, come l’anno scolastico o quello lavorativo, e scandisce negli anni i momenti importanti della vita di ciascuno. Ogni giapponese ha almeno una foto in cui viene immortalato sotto un ciliegio in fioritura. Pochi sanno che questo fenomeno non è del tutto naturale, ma è il risultato di anni di lavoro e di selezione delle piante, concretizzatosi per merito di un raffinato gentiluomo inglese, Collingwood Ingram, detto Cherry.
L’autrice di Passione Sakura, Naoko Abe, tramite un lavoro approfondito ed efficace di ricerca delle fonti storiche, ricostruisce con perizia la vicenda di Ingram e ci svela la storia e i significati nascosti dei fiori di ciliegio giapponesi (“Sakura”, per l’appunto).
È dunque a Ingram, botanico per caso e per passione, che si deve la sopravvivenza delle molte varietà di ciliegi giapponesi e la loro capillare diffusione nel Paese, fino al suo intervento minacciate dall’incuria e dalla piantumazione di un’unica tipologia di pianta, simbolo delle ambizioni espansionistiche imperiali, tanto da compromettere la sopravvivenza di tutte le altre varietà originariamente presenti sul territorio.
Ingram si appassionò alla biologia e alla botanica sin dall’infanzia. Abe ci racconta dei suoi viaggi in Giappone e della sua presa di coscienza del pericolo di estinzione dei ciliegi locali. All’epoca − il libro copre un arco di tempo che va dalla fine dell’Ottocento al 1980, abbracciando i quasi cento anni di vita del protagonista − in Giappone si usava infatti piantare un’unica varietà clonata di ciliegio, molto bella e forte, che, imponendosi nel paesaggio, stava conducendo però alla progressiva scomparsa di altre varietà rare e spettacolari.
L’aspetto che più colpisce della storia è l’amore di un inglese per la natura di un Paese così diverso e lontano, la sua lotta per difendere i ciliegi, la tenacia nel riprodurne le varietà nel suo giardino, per poi fornire nuove piante direttamente al Giappone, affinché questo ripopolasse con essa i suoi viali e parchi. Il tutto con le scarse conoscenze e i pochi mezzi disponibili nei primi anni del Novecento, tra innumerevoli difficoltà, e affrontando le resistenze che gli stessi giapponesi opponevano a uno “straniero” considerato un po’ invadente.
Passione Sakura, nel raccontare di quest’uomo e della sua famiglia, traccia anche la storia dei ciliegi ornamentali che, da emblema dei fasti della corte imperiale, divennero il simbolo della vita effimera dei sudditi e dei soldati nella Seconda guerra mondiale. Il libro ci rivela come un semplice fiore possa divenire oggetto filosofico e simbolo iconico dai molti significati, fino a integrarsi così profondamente nella cultura di un intero popolo, da diventarne l’emblema.
Si apprendono così, scorrendo le pagine, temi ed eventi della storia del Giappone, che si intrecciano e si scontrano con quelli dell’Europa intera, consentendoci di ripercorrere gli anni più importanti del Novecento anche attraverso la storia della famiglia Ingram sullo sfondo delle campagne inglesi, dal fascino indiscusso.
Un libro storico e biografico, che si legge piacevolmente e che, mentre intrattiene, insegna e introduce alla comprensione del mondo orientale. Da leggere per imparare, senza annoiarsi.
Il libro in una citazione
«Non che il Giappone sia l’unico Paese al mondo legato a un fiore, ma chi mai, in Inghilterra, in Germania o negli Stati Uniti, potrebbe immaginare la popolazione che invade in massa i parchi in un particolare fine settimana dell’anno per ammirare la fioritura, per quanto incantevole possa essere?»
18 settembre 2020
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