I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La quattordicesima lettera”
“Un giovane e ingenuo avvocato si trova coinvolto in una cospirazione. Aiutato da una ricercata per omicidio e un anziano poliziotto, sventerà il piano di una setta. Personalmente non ho apprezzato questo romanzo perché è un susseguirsi di inseguimenti, fughe, macchinazioni. Il ritmo troppo veloce delle azioni alla fine mi ha infastidito. Però nell’ultimo capitolo c’è una rivelazione interessante.”
@sabrina_melzo su twitter (18 ottobre 2020)
“Un bel mistery storico, con una trama solida, complessa ma non in maniera eccessiva, che mantiene le promesse fino alla fine. Molto belli i personaggi: ho apprezzato soprattutto il ribaltamento dei classici ruoli maschile/femminile, con un protagonista inizialmente ingenuo, fisicamente debole, inesperto, e una figura femminile dura, consapevole, coraggiosa. In molte vicende storiche spesso è il contrario.”
Franca Bersanetti Bucci nel gruppo facebook (31 luglio 2020)
“In una mite sera di giugno del 1881, Phoebe Stanbury sta festeggiando il suo fidanzamento con Benjamin Raycraft, membro di una delle famiglie più in vista della Londra vittoriana.
Dalla folla accalcata attorno alla coppia emerge un uomo nudo, sporco di fango e col torace tatuato con uno strano motivo a fiori giganti. Con un rapido gesto, l’uomo sgozza la ragazza e fugge.
Il giorno dopo, William Lamb, giovane praticante avvocato presso lo studio del suo tutore Mr Bridge, si reca al posto del suo capo all’appuntamento con il bizzarro Ambrose Habborlain: un uomo con i capelli bianchi e dallo sguardo folle, che fugge di casa al solo vederlo, lasciandogli un misterioso messaggio da riferire a Mr Bridge: ‘Il Cercatore sa’.
Consegnato il messaggio all’avvocato, in preda al terrore, l’uomo si toglie la vita, ma solo dopo aver consegnato a Lamb un cofanetto di legno. Sul coperchio sono intagliati sette cerchi che formano un fiore e all’interno vi sono strani documenti in greco antico e un elenco con i nomi dei membri delle famiglie più illustri della buona società inglese.
Da quel momento in poi, la vita del giovane William subisce un’accelerata incredibile e alla fine scoprirà segreti e verità indicibili, nonché sconvolgenti notizie sulle proprie origini. Bello, originale e avvincente. Promosso a pieni voti e consigliato!”
@theinsta_reader su instagram (30 luglio 2020)
La quattordicesima lettera
Autrice: Claire Evans
Titolo originale: The Fourteenth Letter
Traduttrice: Chiara Ujka
Editore: Neri Pozza
Genere: Gialli & Noir
Collana: I Narratori delle Tavole
Anno edizione: 2020
Pagine: 448
Cosa scrive l’editore
È una mite sera di giugno del 1881, la sera della festa di fidanzamento di Phoebe Stanbury. Mano nella mano di Benjamin Raycraft, il fidanzato appartenente a una delle famiglie più in vista della Londra vittoriana, Phoebe accoglie gli invitati con un sorriso raggiante di gioia. È il suo momento, l’istante che suggella la sua appartenenza alla buona società londinese. Un istante destinato a durare poco. Dalla folla accalcata attorno alla coppia si stacca una sinistra figura, un uomo nudo, sporco di fango e col torace coperto da una griglia di tatuaggi, come un fiore gigante. L’uomo solleva il braccio verso Benjamin, facendo balenare la lama stretta nella mano: “Ho promesso che ti avrei salvato” dice, prima di avventarsi sull’ignara Phoebe e tagliarle la gola con un rapido gesto.
La mattina seguente, a pochi chilometri di distanza, William Lamb, ventitré anni e l’ambizione di diventare socio dell’avvocato Bridge una volta completato il praticantato, fa visita a un cliente molto particolare, Ambrose Habborlain, sino a quel momento seguito esclusivamente da Bridge. Si ritrova al cospetto di un uomo dai capelli canuti e dallo sguardo smarrito che, in preda alla paura, gli consegna un misterioso messaggio: “Dite a Bridge che il Cercatore sa”.
Tornato allo studio, William spera di avere da Bridge delucidazioni sull’oscuro comportamento di Habborlain. Ma, contro ogni aspettativa, l’anziano avvocato viene colto anche lui dal terrore. Con affanno apre l’ultimo cassetto della scrivania, estrae un piccolo cofanetto in legno sul cui coperchio sono intagliati sette cerchi all’interno di un ottavo, a formare un grande fiore, e lo affida a William con la raccomandazione di tenerlo al sicuro e non farne parola con nessuno.
Tra rocambolesche fughe, una misteriosa setta disposta a tutto pur di realizzare i propri scopi e un terribile segreto che affonda le sue radici in un lontano passato, William vivrà giorni turbolenti in una Londra vittoriana che, come un gigantesco labirinto di misteri, custodisce antiche leggende e oscure macchinazioni, saperi secolari e nuovi pericolosi intrighi.