I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La svastica sul sole”
“Racconto ucronico in cui l’autore immagina come sarebbe stata la vita se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dalle forze dell’Asse. Ambientato negli Usa, divisi tra Giap e Nazi, in questo testo sono evidenziate le differenze tra le varie culture, l’ideologia di una supremazia dei vincitori contro i vinti e gli atteggiamenti dei vinti contro i vincitori. All’interno di questo racconto c’è un altro racconto, proibito, che narra un’altra storia sull’epilogo della guerra. Una ucronia dentro un’altra ucronia, una verità dentro un’altra possibile verità. Quel sarà quella vera?
Un libro che mi è piaciuto molto: può essere letto per svago, ma è anche un ottimo spunto per riflessioni su più livelli. Non fatevi trarre in inganno dalla serie televisiva: per quanto essa possa essere interessante, non ha nulla a che vedere con il libro.”
Raffaele Fantazzini nel gruppo facebook (27 luglio 2020)
“La svastica sul sole parte da una domanda: che cosa sarebbe successo se a vincere la seconda guerra mondiale fossero state le forze dell’Asse? Quale scenario mondiale e politico sarebbe emerso?
Siamo nel 1962, in questa realtà alternativa, dove a governare il mondo sono l’Impero giapponese e la Germania nazista (l’Italia fascista è subordinata al Reich). Ma Dick si concentra soprattutto sugli Stati Uniti, divisi in due: la parte occidentale sotto i giapponesi (Stati americani del Pacifico) e quella orientale guidata dai nazisti (Stati Uniti d’America e uno stato a Sud), separate dagli Stati delle Montagne rocciose, una zona neutrale. I nazisti hanno prosciugato il Mediterraneo, sterminato ebrei, rom, e altre minoranze, così come gli africani; hanno progettato razzi ultraveloci per viaggi intercontinentali, e iniziato una corsa allo spazio per colonizzare Luna, Venere e Marte.
Nella zona governata dai giapponesi, all’apparenza più moderati dei nazisti, si muovono diversi personaggi, che in qualche modo si incontrano e scontrano, ma tutti connessi da due libri che sono il fulcro della trama, delle loro scelte e azioni. Da un lato l’I-Ching, o Libro dei mutamenti, oracolo divinatorio usato per prendere decisioni importanti, dall’altro La cavalletta ci opprime, testo proibito dai nazisti perché narra della sconfitta delle forze dell’Asse, creando così un’altra realtà alternativa.
Ho trovato l’idea molto interessante, ma non avendo Dick potuto scrivere i seguiti, si ha la sensazione di qualcosa di incompleto, sospeso, che apre domande senza risposta.
Alcuni passaggi relativi al pensiero filosofico e religioso cinese non li ho trovati sempre scorrevoli. Comunque è un libro che consiglio, seppur non lo ritenga un capolavoro.”
@marta.sognatrice su instagram (24 giugno 2020)
La svastica sul sole. Uno Stato non è migliore di chi lo guida
Autore: Philip K. Dick
Titolo originale: The Man in the High Castle
Traduttore: Maurizio Nati
Editore: Fanucci
Genere: Fantascienza
Collana: Collezione Dick
Anno edizione: 2019
Pagine: 267
Cosa scrive l’editore
Le forze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e l’America è divisa in due parti, l’una asservita al Reich, l’altra ai giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto.
L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l’Italia ha preso le briciole e i nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone.
Sulla costa occidentale degli Stati Uniti i giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folklore e della cultura americana, e tutto sembra ruotare intorno a due libri: il millenario I Ching, l’oracolo della saggezza cinese, e il bestseller del momento, vietato in tutti i Paesi del Reich, un testo secondo il quale l’Asse sarebbe stato in realtà sconfitto dagli Alleati.
La svastica sul sole racconta la Storia e le sue possibilità, la realtà e le riscritture, lo scontro culturale tra Oriente e Occidente, l’invasione della spiritualità nella vita quotidiana, il dramma morale di chi deve sopravvivere in un regime di sottomissione.
Scritto nel 1961, è uno dei capolavori di Philip K. Dick, vincitore nel
1963 del Premio Hugo.
Citazioni tratte dal libro
Siamo delle talpe cieche. Che strisciano dentro le loro tane sottoterra, e trovano la strada a tentoni, con il muso.
Raffaele Fantazzini nel gruppo facebook (26 giugno 2020)
Finirà, pensò Childan. Un giorno o l’altro. L’idea del luogo. Non più governati e governanti, ma gente.
@marta.sognatrice su instagram (24 giugno 2020)