I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La fabbrica delle bambole”
“Una giovane donna che vuole diventare artista, un pittore in cerca di una musa, un sinistro tassidermista e un monello di strada, nella Londra vittoriana dei Preraffaeliti, restituita con crudo realismo. Coinvolgimento emotivo e tensione fino all’ultima riga! Amato tantissimo!”
Franca Bersanetti Bucci nel gruppo facebook (24 aprile 2020)
La fabbrica delle bambole
Autrice: Elizabeth Macneal
Titolo originale: The Doll Factory
Traduttrice: Giovanna Scocchera
Editore: Einaudi
Genere: Romanzo storico
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2019
Pagine: 400
Cosa scrive l’editore
Una giovane donna che aspira a un futuro da artista. Un pittore preraffaellita in cerca di una nuova musa. Un sinistro tassidermista convinto di poter rendere immortale ciò che è unico. Alla Grande esposizione di Londra del 1851 i loro destini si incontrano e cambiano per sempre.
Giorno dopo giorno Iris Whittle siede nell’umido emporio di bambole di Mrs. Salter e, china sui visi di porcellana in lavorazione, dipinge schiere di boccucce e occhietti tutti uguali. Ma la notte esce di soppiatto dal letto, scende in cantina, tira fuori colori e pennelli e riversa sulla carta la sua passione per la pittura. La tecnica è primitiva, certo, la famiglia e la società contrarie, e perfino la sua gemella Rose, un tempo sua complice ma ora esacerbata da un male che l’ha deturpata per sempre, le è ostile. E c’è quel leggero difetto della spalla a consigliarle di cercarsi un buon marito e accontentarsi di quel che ha.
Ma lo spirito di Iris è indomito, la sua vocazione prepotente e, quanto alla presenza femminile nell’arte pittorica, non esiste forse il precedente di Lizzie Siddal, pittrice oltre che modella di John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti, esponenti di quella cosiddetta “Confraternita dei Preraffaelliti” che fa tanto parlare di sé?
Quando Louis Frost, un altro membro della stessa cerchia, le chiede di posare per lui, Iris, in spregio a ogni convenzione del decoro vittoriano, accetta, ma solo in cambio di lezioni private di pittura. Per lei si aprono nuovi orizzonti: la libertà per sé e quelli che ama, da sua sorella Rose al generoso monello di strada Albie, l’arte, l’amore, molti incontri importanti, alcuni insospettati.
Passeggiando in quella tumultuosa fucina di novità che è il cantiere per la Grande Esposizione di Hyde Park, la sua figura singolare cattura lo sguardo di un passante fra i molti. È Silas Reed, tassidermista di poco conto e grande ambizione, con un morboso attaccamento per le cose morte e una curiosa predilezione per ciò che è imperfetto.