I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Riccardino”

“Le perplessità sul capitolo finale, già manifestate da altri lettori, sono anche le mie. Difficile parlarne senza fare spoiler ma ‘mi faccio pirsuaso’ che l’Autore (chi ha letto il libro capirà la necessità della maiuscola) abbia voluto sancire − ma non ce ne era bisogno − l’immensa grandezza dei personaggi e della lingua inventata, che diventano autonomi e liberi da tutto e da tutti.”
@angeloambrosell su twitter (3 agosto 2020)
“Leggere questo episodio, l’ultimo con il commissario Montalbano, è stato come salutare un amico con cui si sono condivisi tanti momenti della propria vita. Non desidero commentare l’indagine, non intendo soffermarmi sulla trama, sull’utilizzo del dialetto siciliano perché non serve a nulla in quanto chiunque può leggersi il libro o la quarta di copertina, mi preme invece sottolineare come il maestro Camilleri sia riuscito a tirare fuori dal cilindro della sua inventiva uno stratagemma originale… Per il saluto al ‘nirbuso’ Montalbano che immagino stia nuotando libero nelle limpide acque di Marinella.”
@vitolillo5 su twitter (31 luglio 2020)
“Una telefonata ricevuta per errore, e Montalbano si immerge in quella che sarà la sua ultima indagine. Stratificazione pirandelliana come sbocco naturale della saga, ma l’epilogo soddisfa ben poco. La separazione da Montalbano l’avevo immaginata diversa, meno metafisica.”
@BooksPrincess su twitter (30 luglio 2020)
Riccardino
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio Editore
Genere: Gialli & Noir
Collana: La Memoria
Anno edizione: 2020
Pagine: 292
Cosa scrive l’editore
“‘Il telefono sonò che era appena appena arrinisciuto a pigliari sonno, o almeno accussì gli parse’. ‘Riccardino sono’, disse una voce ‘squillante e festevole’, per dargli appuntamento al bar Aurora. Ma Montalbano non conosceva nessuno con quel nome… Un’ora dopo, la telefonata di Catarella: avevano sparato a un uomo, Fazio lo stava cercando. Inutilmente il commissario cercò di affidare l’indagine a Mimì Augello, perché ‘gli anni principiavano a pesargli’ aveva perso ‘il piacere indescrivibile della caccia solitaria’, insomma ‘da qualichi tempo gli fagliava la gana’, ‘si era stuffato di aviri a chiffari coi cretini’. Si precipitò sul posto, e scoprì che il morto era proprio Riccardino.”
Questo, in sintesi, è l’incipit di Riccardino, l’ultimo, atteso romanzo con protagonista il commissario Montalbano, che Andrea Camilleri ha voluto uscisse postumo.
Il primo capitolo del romanzo è stato letto in anteprima il 16 maggio 2020 dallo scrittore Antonio Manzini, amico e allievo di Camilleri, in occasione del Salone del Libro Extra. Un titolo così diverso da quelli essenziali ed evocativi e pieni di significato ai quali siamo abituati, in cui risuonano echi letterari. Riccardino segna quasi una cesura, una fine, ed è giusto marcare la differenza sin dal titolo.
Riccardino è l’ultimo dei romanzi della serie del Commissario Montalbano, inaugurata da La Forma dell’acqua (1994), cui sono seguiti Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La gita a Tindari (2000), L’odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d’agosto (2006), Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il campo del vasaio (2008), L’età del dubbio (2008), La danza del gabbiano (2009), La caccia al tesoro (2010), Il sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli specchi (2011), Una lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un covo di vipere (2013), La piramide di fango (2014), La giostra degli scambi (2015), L’altro capo del filo (2016), La rete di protezione (2017), Il metodo Catalanotti (2018), Il cuoco dell’Alcyon (2019).