I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Se questo è un uomo”

“Leggere questo libro mi ha straziato l’anima. È di un’intensità incredibile, un libro di grande potenza, la cui voce si alza forte su quella che era una coltre fittissima di nebbia. Poco infatti si sapeva nel secondo dopoguerra dei Lager tedeschi in cui vennero sterminate innumerevoli vite.
Se questo è un uomo è la biografia in cui Primo Levi racconta cos’era la vita ad Auschwitz e di come il modo per sopravvivere fosse estraniarsi e raggiungere uno stato di alienazione che potesse proteggerti. Perché non si poteva cercare di comprendere una tale atrocità. Uomini che selezionavano altri uomini, decidendo chi dovesse vivere perché ‘economicamente utile’ e chi invece morire. Oppressi che diventano oppressori di chi era più debole di loro.
Non si può descrivere in così poche parole un libro di questa portata, ma tengo a dire che tutti dovrebbero leggerlo. Vi avverto, non è una lettura per niente semplice, ma bisogna mantenere vivo il ricordo di quello che è successo affinché non accada di nuovo.”
@ilsalottoletterarioblog su instagram (30 giugno 2020)
Se questo è un uomo
Autore: Primo Levi
Editore: Einaudi
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Super ET
Anno edizione: 2014
Pagine: 214
Cosa scrive l’editore
Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò Se questo è un uomo nel 1947.
Einaudi lo accolse nel 1958 nei “Saggi” e da allora viene continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo.
Testimonianza sconvolgente sull’inferno dei Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo sterminio di massa, Se questo è un uomo è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche.
È un’analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.
Citazioni tratte dal libro
Se potessi racchiudere in una immagine tutto il male del nostro tempo, sceglierei questa immagine che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere traccia di pensiero.
@ilsalottoletterarioblog su instagram (30 giugno 2020)