• CONTATTI
  • COS’È LET’S BOOK
  • IL NOSTRO TEAM
  • INDICE DEGLI AUTORI
  • INDICE DEGLI EDITORI
  • VUOI SCRIVERE PER LET’S BOOK?
    • Email
    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter

Let's Book

Community per chi ama davvero leggere libri

  • Home
  • Community
    • Le parole nei libri
    • Social reading
    • Let’s Book Talk
  • Recensioni
    • Letteratura
      • Classici
      • Storia e critica letteraria
    • Narrativa
      • Fantascienza
      • Fantasy
      • Fumetti & Graphic Novel
      • Gialli & Noir
      • Horror & Gotico
      • Moderna e contemporanea
      • Racconti
      • Romanzo rosa
      • Romanzo storico
      • Umorismo
    • Varia
      • Arte e spettacoli
        • Musica
      • Filosofia
      • Linguistica
      • Media e Cominucazione
      • Scienze
        • Psicologia
      • Società
      • Storia
      • Storie vere
        • Autobiografie
        • Biografie
        • Memoir
        • Reportage
      • Tempo libero
        • Cucina
        • Sport
  • Lettori si diventa
    • Libri belli brevi
  • Per lettori forti
    • 500+ pagine
    • Libri nei libri
    • Libri al cinema
  • Speciali
  • Let’s Book for Kids
    • Interviste
    • Recensioni
      • Da 3 anni
      • Da 6 anni
      • Da 4 anni
      • Da 10 anni
      • Da 12 anni
      • Da 14 anni
  • Let’s Book Music
    • Recensioni
    • Playlist

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER!

PRIVACY POLICY
Home » “4 3 2 1”, AUSTER SA CHE LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI LETTORI FORTI

“4 3 2 1”, AUSTER SA CHE LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI LETTORI FORTI

4 3 2 1
Autore: Paul Auster
Editore: Einaudi
Traduttrice: Cristiana Mennella
Genere: Moderna e contemporanea
Anno edizione:
2019
Anno prima edizione: 2017 (Usa)
Pagine: 960

Consigliato a chi ha letto e apprezzato David Copperfield di Charles Dickens, Stoner di John Williams e Finzioni di Jorge Luis Borges.

ACQUISTA SU
Logo Amazon Logo ibs Logo Feltrinelli Logo Libraccio

di Ilaria Marani

Cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo fatta un’altra? Questa è la domanda cardine di 4 3 2 1, progetto letterario ambizioso e perfettamente riuscito.

L’ultima fatica di Paul Auster, che egli stesso avrebbe voluto originariamente intitolare Ferguson, s’innesta su quattro trame, che raccontano le altrettante vite — reali o potenziali — di un giovane americano. D’altra parte, l’esistenza di ogni uomo custodisce al suo interno tutte le molteplici altre che non si sono realizzate.

Divisa in sette capitoli, disposti in successione cronologica con uno sviluppo di tipo parallelo, ogni trama di 4 3 2 1 accompagna il lettore lungo la storia di Archibald Isaac Ferguson, dall’infanzia al quarto di secolo d’età, secondo uno schema che si rifà ai romanzi di formazione classici.

Il capitolo introduttivo si sofferma sulla famiglia e sulla nascita di Archie, ragazzo ebreo che viene alla luce a Newark il 3 marzo 1947, dunque esattamente nello stesso anno e nello stesso luogo in cui Auster emise i primi vagiti.

Dopodiché il romanzo si quadruplica, con lo scopo di mostrare i diversi risvolti che una stessa vita può avere a seconda delle scelte, compiute sia in prima persona che da altri, o più in generale delle conseguenze che sarebbero scaturite da eventi in realtà non accaduti.

Sullo sfondo del New Jersey e dell’America degli anni d’oro, con i suoi protagonisti e le sue contraddizioni (J.F.K, Martin Luther King, la guerra del Vietnam, gli scontri razziali e i tumulti del 1968), tra differenze e costanti, disavventure e fortune, il lettore non potrà che seguire Archie e gioire o soffrire con lui, affezionandoglisi in egual misura in ciascun corso della sua vita.

Inizialmente la struttura potrebbe creare qualche difficoltà nella lettura, tuttavia la possibile confusione andrà scemando a mano a mano che il lettore proseguirà e si addentrerà nelle vicende.

Lo schema scelto dall’autore è quello che meglio si confà al reale intento del libro: spingerci a interrogarci sulle molte vite che avremmo potuto vivere, sulle sfaccettature del caso — vero artefice del destino di ognuno di noi — e sul concetto d’identità: il carattere di una persona, la sua identità per l’appunto, è frutto della genetica oppure sono le esperienze di vita a determinare quello che è?

Non è la prima volta che Paul Auster affronta questo discorso, come ben saprà chi ha già letto altri suoi scritti, di cui peraltro in 4 3 2 1 compaiono fugacemente alcuni personaggi come, per esempio, Daniel Quinn della Trilogia di New York, Marco Stanley Fogg di Moon Palace, David Zimmer del Libro delle illusioni e Adam Walker di Invisibile. Tuttavia, Auster mai aveva dedicato al tema dell’identità un’opera così complessa e ben costruita, non a caso definita da molti “il suo capolavoro”.

Seppur sconsigliabile, perché si perderebbe parte del senso del romanzo, resta comunque la possibilità di leggere il libro scomponendolo e ricomponendolo secondo uno schema più lineare. Infatti, 4 3 2 1 si presta a essere letto in due modi differenti: com’è stato voluto dall’autore, che ha organizzato il contenuto per fasi di crescita del protagonista, oppure seguendo la successione degli eventi nel corso di ogni versione della sua vita (cioè leggendo prima i sottocapitoli 2.1, 3.1, 4.1, poi 2.2, 3.2, 4.2 e così via).

La prosa di Paul Auster è di tipo descrittivo, precisa e ricca di particolari, ma mai pesante, tanto che il lettore è costantemente invogliato a proseguire. Quella di Auster è una scrittura pulita e ben bilanciata nonché capace, a seconda dei casi, di essere energica o evocativa e quasi poetica in più di un passaggio.

Divertente e commovente, 4 3 2 1 è un romanzo che riuscirà a solleticare anche l’appassionato di letteratura visti i numerosi riferimenti ai più disparati autori, da Charles Dickens a Fëdor Dostoevskij, passando per Henry David Thoreau. Gli irriducibili amanti di Auster ne saranno poi alquanto deliziati perché accetteranno di buon grado la sfida di cogliere i tanti riferimenti alla sua opera estremamente poliedrica.

Il libro in una citazione
Sì, tutto era possibile, le cose andavano in un modo ma ciò non toglieva che potessero andare in un altro. Tutto poteva essere diverso.

15 luglio 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA

VISITA IL PROFILO INSTAGRAM DI ILARIA MARANI

LEGGI LA SCHEDA E I COMMENTI SOCIAL SU QUESTO LIBRO

LEGGI LE ALTRE RECENSIONI DEI LETTORI

  • Stampa
  • Altro
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • E-mail
  • Telegram

500+ pagine// Per lettori forti// Recensioni dei lettori// Recensioni Moderna e contemporanea// Recensioni Narrativa// Ultime1 commento

Iscriviti alla nostra newsletter!

PRIVACY POLICY
« “IL MISTERO DELLO STRADIVARI SCOMPARSO” DI M. OLIVER
“IL GIOCATORE” DI FËDOR DOSTOEVSKIJ »

Trackback

  1. "4 3 2 1" DI PAUL AUSTER • Let's Book - Community di lettori ha detto:
    Marzo 24, 2021 alle 9:16 am

    […] Leggi la recensione […]

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

COS’È LET’S BOOK

Benvenuto/a! Let's Book è una community di persone unite dalla passione per la lettura. Vuoi unirti a noi? Continua

Iscriviti alla nostra newsletter!

PRIVACY POLICY
  • Facebook
  • Instagram
  • Telegram
  • Twitter

I più letti

  • DACIA MARAINI ARMONIZZA LE VOCI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
  • "LE RAGIONI DEL DUBBIO", MANUALE DI AUTODIFESA VERBALE
  • "IL LADRO DI ANIME", UNO PSYCHOTHRILLER CHE LASCIA A BOCCA APERTA
La copertina del libro "Una donna" di Annie Ernaux (L'orma editore)

Rubizzo – “Una donna” di Annie Ernaux

TWITTA CON NOI

I miei Cinguettii

LEGGI ANCHE…

La copertina del libro "Ragazza, donna, altro" di bernardine Evaristo (Edizioni Sur)

“RAGAZZA, DONNA, ALTRO”. LA EVARISTO VINCE LA SCOMMESSA DELL’AUDACIA DI STILE E MESSAGGIO

La copertina del libro "Il Continente bianco" di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri)

“IL CONTINENTE BIANCO”, STORIA DI UN AMORE ESTREMO ED ESTREMISTA

La copertina del libro "Fiore di roccia" di Ilaria Tuti (Longanesi)

“FIORE DI ROCCIA”, SENTITO OMAGGIO ALLE PORTATRICI CARNICHE DELLA GRANDE GUERRA

La copertina del libro "Killer High" di Peter Andreas (Meltemi)

“KILLER HIGH”, COME LE SOSTANZE PSICOATTIVE CONDIZIONANO LE GUERRE

La copertina del libro "Get back" di The Beatles (Mondadori)

“THE BEATLES: GET BACK”, IL LIBRO CHE TI PORTA NELLA QUOTIDIANITÀ STRAORDINARIA DEI FAB FOUR

  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

COOKIE POLICY – NOTE LEGALI – PRIVACY POLICY

Copyright © 2022 - LETSBOOK.ORG di SONIA VACCARO e STEFANO PALLADINI - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI
Questo sito utilizza cookie di terze parti per migliorare la tua esperienza. Se prosegui nella navigazione, acconsenti all'uso dei cookie Accetta Chiudi Leggi di più
Privacy & cookies

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA