I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Patria”
“Patria racconta la caduta di due famiglie colpite in modo diverso dal terrorismo. La vittima e il carnefice appartengono alla stesso mondo, condividono amicizia, pace, vita, fino a quando non mutano il destino delle loro famiglie.
È un romanzo straordinario per conoscere i meccanismi dell’Eta nei Paesi baschi. È un mosaico fatto di pezzi di vita in epoche diverse, che compongono la storia con uno stile unico. L’autore, infatti, passa dalla prima alla terza persona, rivolgendosi a volte al lettore, con un linguaggio fluido e ammaliante.”
@mia_nonna_fuma su instagram (24 agosto 2020)
“Gli atti terroristici dell’Eta raccontati dal punto di vista di due famiglie, una vittima e l’altra carnefice, in un romanzo intenso da leggere anche per lo stile.”
@CocktailLibri su twitter (4 settembre 2019)
Patria
Autore: Fernando Aramburu
Titolo originale: Patria
Traduttore: Bruno Arpaia
Editore: Guanda
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Narratori della Fenice
Anno edizione: 2019
Pagine: 632
Cosa scrive l’editore
Due famiglie legate a doppio filo, quelle di Joxian e del Txato, cresciuti entrambi nello stesso paesino alle porte di San Sebastián, vicini di casa, inseparabili nelle serate all’osteria e nelle domeniche in bicicletta.
E anche le loro mogli, Miren e Bittori, erano legate da una solida amicizia, così come i loro figli, compagni di giochi e di studi tra gli anni Settanta e Ottanta.
Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite, spezzate per sempre in un prima e un dopo: il Txato, con la sua impresa di trasporti, è stato preso di mira dall’Eta, e dopo una serie di messaggi intimidatori a cui ha testardamente rifiutato di piegarsi, è caduto vittima di un attentato…
Bittori se n’è andata, non riuscendo più a vivere nel posto in cui le hanno ammazzato il marito, il posto in cui la sua presenza non è più gradita, perché le vittime danno fastidio. Anche a quelli che un tempo si proclamavano amici. Anche a quei vicini di casa che sono forse i genitori, il fratello, la sorella di un assassino.
Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità e a farsi chiedere perdono, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei, ma per tutte le persone coinvolte.