di Marta Peroni

Regina di sangue. La vera storia di Lady Macbeth
Autrice: Joanna Courtney
Editore: Beat
Traduttrice: Chiara Brovelli
Genere: Romanzo storico
Anno prima edizione: 2020
Pagine: 368
Consigliato a tutti gli amanti dei romanzi storici, ma anche a chi ha apprezzato il Macbeth di William Shakespeare e vuole scoprire la vera storia della sua sanguinaria regina.
Inverness, Highlands scozzesi, 1025. Nel Regno di Alba il trono è da sempre conteso tra due casati: Aed e Costantino, figli di Kenneth MacAlpin, primo sovrano di Scozia. Secondo le regole di eredità alternata, i discendenti dovrebbero sedere sul trono a turno, ma Re Malcolm II del ramo di Costantino vuole che il nipote Duncan diventi suo diretto successore. Per raggiungere l’obiettivo, Re Malcolm deve estirpare l’intero ramo del cugino MacDuff.
Cora, discendente dei MacDuff, riesce a fuggire insieme a suo fratello e a rifugiarsi a Nord, nel Moray, dove medita vendetta. Qui incontra Macbeth − ultimo rampollo della linea di Aed − del quale s’innamora, ricambiata, tanto che lui la chiede in sposa. Per Cora il matrimonio potrebbe essere anche un modo per vendicarsi e riscattarsi, accedendo a un trono che spetta di diritto alla sua famiglia. Senza contare che l’unione ricongiungerebbe i due casati.
Ma il destino sembra frenare i piani di Cora. La notte prima delle nozze, infatti, un tradimento infrange i suoi sogni di riscatto. Violata, oltraggiata, offesa, allontanata da Macbeth e da suo fratello, la donna è costretta a sposare un altro uomo. Dolori e violenze fisiche, però, rafforzeranno la sua tempra, induriranno il suo cuore e la porteranno a essere più resistente del metallo.
A York, Sibyll, figlia di terra vichinga scampata alla morte, è scelta come moglie per Duncan. Per lei si paventa così la possibilità di reagire a un passato difficile diventando regina di Alba, fatto che ovviamente le consentirebbe di elevare ancor di più il rango della sua famiglia d’origine.
Sibyll e Cora sono le vere protagoniste di questo coinvolgente romanzo. Due facce della medesima medaglia, due donne forti che si ritrovano più volte a scontrarsi. Due figure femminili coraggiose, che cercano di non cedere mai, di sostenere mariti e figli e che, dietro vere corazze di ferro, nascondono un cuore capace di amare.
Regina di sangue è una storia avvincente, ricca d’intrighi, lotte per il potere, vittorie e disfatte. Un romanzo storico pieno di colpi di scena e d’amore, ma anche di violenza e di tradimenti, un testo che racchiude anche tante piccole curiosità che possono stimolare l’interesse del lettore.
I momenti di azione, la storia e gli intrighi di potere si armonizzano perfettamente con i sentimenti, senza prevalere l’uno sull’altro, e contribuiscono a donare al lettore un affresco molto interessante della Scozia dell’XI secolo.
Un interessante arricchimento del testo è costituito dalla postfazione, in cui l’autrice si sofferma sulle scelte stilistiche (come, per esempio, l’adattamento dei nomi storici all’orecchio moderno) e gli inserimenti di fantasia. Indugia anche su tante curiosità con cui ha deciso di integrare il testo: dal viaggio a Roma di Macbeth all’uiskie − il nostro whisky −, alle leggende del mostro di Loch Ness e della cosiddetta Pietra di Scone, ovvero la pietra del destino sulla quale i sovrani venivano eletti, per poi arrivare a mostrare le differenze con l’opera di William Shakespeare.
Le fonti storiche dalle quali attinge la Courtney mettono in luce un Macbeth ben diverso rispetto a quello d’impronta shakespeariana: non più un usurpatore e tiranno, bensì un re che portò prosperità ad Alba. Altrettanto interessante è la caratterizzazione della sua consorte: Lady Macbeth non appare come un demone soggiogato dall’ambizione che plagia con le sue parole il marito, ma acquisisce più umanità. Ambiziosa sì, ma anche capace di provare pietà.
Un romanzo appassionante, fluido, che si legge davvero in poco tempo. Una lettura perfetta per chi ama la storia, soprattutto quella scozzese, e per chi ha voglia di approfondire il ritratto storico della regina forse più sanguinaria tra quelle descritte dal Bardo.
Il libro in una citazione
«Il mio cuore non era nato per essere semplice, era di tempra forte e batteva a un ritmo di cui mai avrò da pentirmi. Non chiesi di essere regina, ma non opposi mai un rifiuto.»
6 luglio 2020
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