I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Hamburg”
“Libro da leggere con calma e riflessione. Ha tratti che ricordano Cecità di José Saramago, come l’identificare certe persone solo con la caratteristica che li contraddistingue (es. ‘il libraio’, ‘la madre’, ecc…). Narra di un libraio e di un gruppo di lettori che leggono, tra loro, solo libri incompleti. I racconti da loro scelti sono una raccolta di memorie che ruotano intorno alla città di Amburgo e all’operazione Gomorrah, che la distrusse completamente. Racconti di dolore, speranze svanite, sofferenza e del sogno di poter risorgere dalle ceneri della città e dalle proprie.”
Raffaele Fantazzini nel gruppo facebook (19 aprile 2020)
Hamburg. La sabbia del tempo scomparso
Autore: Marco Lupo
Editore: ilSaggiatore
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: La Cultura
Anno edizione: 2018
Pagine: 239
Cosa scrive l’editore
Crepitano gli incendi autunnali sulle colline. Il primo freddo insegue come un cane uomini e donne che si riparano in una libreria. Accade ogni giorno, a ogni ora. Entrano e cercano qualcosa o nulla, il libraio li osserva avvolto in un’aura di tabacco.
Poco lontano, ogni lunedì, alla stessa ora, un gruppo di sconosciuti si incontra per leggere frammenti di libri che stanno scrivendo; bevono e fumano abbottonati nel loro anonimato, si preparano ad ascoltare o a essere ascoltati. Una volta usciti dal locale, nessuno conosce più nessuno. Come una setta il loro rito è intimo, silenzioso, impronunciabile.
Un giorno uno degli uomini porta con sé alcuni romanzi di uno scrittore di cui si sono perse le tracce. Li ha scovati in una libreria, racconta, con le pagine stralciate, i dorsi scorticati che prudono tra le mani come sabbia e gridando senza sillabe chiedono di essere ascoltati.
Appena iniziano a leggere, l’autore li inghiotte nell’universo delle macerie di Amburgo 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri; nell’universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia. Nelle sue parole riprendono vita pani di sego ammuffiti, libagioni nelle segrete stanze del potere e i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler.
Marco Lupo dà vita a un’opera al nero che sfuma continuamente i contorni della narrazione. Geografia dell’oblio, studio anatomico della dimenticanza e regesto letterario di un massacro, Hamburg sfugge alla linearità del racconto per mutarsi, tra finzione e realtà, incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie al centro del quale pulsano voci rotte dalla fame, braccia rose dalla rabbia e spettri inceneriti. Una storia in cui la memoria non è mai una cronaca fedele, ma il frutto polposo e amaro dell’immaginazione.
Libro vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2019