I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “L’Agnese va a morire”
“Quest’anno per celebrare la festività del 25 aprile ho scelto una lettura molto significativa, che mi ha toccato il cuore.
Consiglio a tutti di leggere questo libro, perché è Storia, perché non bisogna dimenticare chi erano i partigiani e cosa hanno fatto per noi, perché è merito loro se oggi viviamo in uno stato democratico e libero.
Agnese è una figura esistita veramente, che assunse un ruolo importante tra i partigiani del Nord Italia. Ma chi era effettivamente Agnese? Una semplice lavandaia, avanti con gli anni e grassottella, che dopo la morte del marito, avvenuta per mano dei tedeschi, si ritrovò a svolgere un ruolo importante nella Resistenza. In sella alla sua bicicletta, portò ai ‘compagni’ tritolo, armi, messaggi importanti, con umiltà, coraggio, sacrificio, senza mai tirarsi indietro.”
Federica Baroncini nel gruppo facebook (25 aprile 2020)
L’Agnese va a morire
Autrice: Renata Viganò
Editore: Einaudi
Genere: Romanzo storico
Collana: Et Scrittori
Anno edizione: 2014
Pagine: 250
Cosa scrive l’editore
“L’Agnese va a morire è una delle opere letterarie più limpide e convincenti che siano uscite dall’esperienza storica e umana della Resistenza. Un documento prezioso per far capire che cosa è stata la Resistenza […].
Più esamino la struttura letteraria di questo romanzo e più la trovo straordinaria. Tutto è sorretto e animato da un’unica volontà, da un’unica presenza, da un unico personaggio […].
Si ha la sensazione, leggendo, che le Valli di Comacchio, la Romagna, la guerra lontana degli eserciti a poco a poco si riempiano della presenza sempre piú grande, titanica di questa donna. Come se tedeschi e alleati fossero presenze sfocate di un dramma fuori del tempo e tutto si compisse invece all’interno di Agnese, come se lei sola potesse sobbarcarsi il peso, anzi la fatica della guerra […].”
Sebastiano Vassalli
Citazioni tratte dal libro
La forza della Resistenza era questa: essere dappertutto, camminare in mezzo ai nemici, nascondersi nelle figure più scialbe e pacifiche. Un fuoco senza fiamma né fumo: un fuoco senza segno. I tedeschi e i fascisti ci mettevano i piedi sopra, se ne accorgevano quando si bruciavano.
Federica Baroncini nel gruppo facebook (25 aprile 2020)
[…] L’Agnese va a morire, da cui però non ho tratto alcuna ispirazione. La mia Agnese è senza dubbio una donna molto […]