I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La bambina che somigliava alle cose scomparse”
“Le avventure della piccola Pulce, che mentre cerca un ruolo per se stessa, aiuta gli altri a ritrovare ciò che hanno perduto.
Una favola delicata e profonda, dalla penna mirabile di un autore andato via troppo presto, che in questo momento fa bene e commuove.
Bellissime anche le illustrazioni di Leila Marzocchi.”
Franca Bersanetti Bucci nel gruppo facebook (4 aprile 2020)
La bambina che somigliava alle cose scomparse
Autore: Sergio Claudio Perroni
Illustratrice: Leila Marzocchi
Editore: La nave di Teseo
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Le Onde
Anno edizione: 2019
Pagine: 170
Cosa scrive l’editore
Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all’antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita.
Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d’amore o d’amicizia, di protezione o di salvezza. “Mi serviva a nascondermi,” le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue. Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi!
È scappata di casa, Pulce. Si è presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del papà per quello che fa o non fa, perciò che è o non è. Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un’energia visionaria che ricorda l’Alice di Carroll e il Piccolo Principe di Saint-Exupéry.
In un battibaleno è capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu… E così, facendo da ponte tra quello che c’era e quello che non c’è più, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all’esperienza che zampilla dalle sue “fonti”, un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a piè di sogno.
La bambina che somigliava alle cose scomparse è la favola dei piccoli di ogni età e dei grandi ancora disponibili alla meraviglia.
Sergio Claudio Perroni, con il suo stile terso e incantevole, sublima l’ironia di Dickens e la leggerezza di Calvino in una storia di magia e destino. Perché non è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi. È il contrario, basta conoscere Pulce.