I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Doppio sogno”
“Lettura che rivela l’impatto del nostro inconscio − e del sogno che lo custodisce e alimenta − nella nostra vita: lo ignoriamo per sempre ipotecando il nostro futuro?
Il tema del sogno che lambisce la realtà mi affascina e sollecita sempre la mia curiosità. Questo libro, poi, è un classico della letteratura del Novecento che volevo leggere da tanto tempo, dopo aver visto Eyes Wide Shut, il film di Stanley Kubrick a esso ispirato. Senza dubbio, un testo da consigliare.”
@sandrosignorell su twitter (26 luglio 2020)
“Interessante, molto onirico e psicologico. L’inizio non mi convinceva molto, poi mi sono ricreduto.”
@RFantazzini su twitter (20 marzo 2020)
Doppio sogno
Autore: Arthur Schnitzler
Titolo originale: Traumnovelle
Curatore: Giuseppe Farese
Editore: Adelphi
Genere: Classici, Racconti
Collana: Gli Adelphi
Anno edizione: 1998
Anno prima edizione: 1926
Pagine: 131
Cosa scrive l’editore
Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, “un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo” nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica.
Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia.
Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci.
Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà “il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione”. Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna.
Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.