di Claudia Venturini
Km 123
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Mondadori
Genere: Gialli & Noir
Anno prima edizione: 2019
Pagine: 154
Consigliato a qualsiasi lettore, non per forza appassionato di gialli.
Al Km 123 sulla Via Aurelia, in direzione Roma, viene investito un uomo. Giulio Davoli sopravvive all’incidente e viene portato in ospedale. Giuditta, sua moglie, viene a sapere dell’accaduto mentre Ester, l’amante, si ritrova a condividere ordinari momenti di vita quotidiana con il marito Stefano.
Ester non riceve risposta agli sms inviati a Giulio ed è angosciata. Riesce però a contattare Giuditta, fingendosi una collaboratrice molto fidata di suo marito, e così scopre dell’incidente.
Ricoverato in ospedale, l’uomo non è in grado né di muoversi né di parlare. Dopo la terribile notizia, Ester si confida con una “carissima” amica di famiglia, Maria, che ora abita a Milano con il marito Francesco.
Finalmente Ester riesce a comunicare con Giulio con l’aiuto di Giacomo, un fidatissimo infermiere che consegna i messaggi dell’uno all’altra e viceversa. Giulio informa Ester che è meglio non vedersi più in uno degli appartamenti dove si incontravano prima dell’incidente perché pensa che la moglie abbia scoperto tutto.
Intanto, le indagini fanno ipotizzare un omicidio e non un casuale incidente stradale. Tra colpi di scena e fraintendimenti, tutti gli indizi sembrano inchiodare Giuditta. Eppure non è detta l’ultima parola.
Il romanzo breve Km 123 è stato il primo dei titoli pubblicati nel 2019 per commemorare i novant’anni del giallo Mondadori. Soli pochi mesi prima della sua rimpianta scomparsa, Andrea Camilleri ha colto l’occasione per riconfermarsi indiscusso maestro del genere.
La storia è costruita imbastendo sms, articoli di giornale e telefonate senza alcun preciso riferimento alle ambientazioni. Nonostante ciò, la lettura risulta particolarmente scorrevole e avvincente.
Estremamente vividi sono i dialoghi tra i personaggi, attraverso i quali il lettore può facilmente intuire i rapporti interpersonali, benché loro si parlino indirettamente, ovvero attraverso i moderni mezzi di comunicazione, e non di persona. Questa strategia narrativa comporta un elevato grado di coinvolgimento del lettore, chiamato a inferire sui legami tra i soggetti coinvolti, in un testo intriso di mistero.
Persino il lettore più attento potrà sorprendersi del finale poiché Camilleri è straordinariamente abile sia nel tenere nascosti indizi risolutivi sia nel suggerire ipotesi sbagliate con la tecnica della mancanza di prove o quella della ricostruzione infondata dei fatti.
Tuttavia, a ben rileggere, qualche prezioso dialogo avrebbe dovuto indurre noi lettori a praticare un’indagine ben più accurata di quella degli inquirenti.
Il libro in una citazione
«”La lettura per me è giusta e quindi ti faccio morire nello stesso punto dove non sono riuscita ad ammazzare mio marito.” […]
L’ispettore capo (Attilio Bongioanni)»
9 aprile 2020
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