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Home » “ASKATASUNA” DI ELENA CAPPAI BONANNI

“ASKATASUNA” DI ELENA CAPPAI BONANNI

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I commenti del Let’s Book Club

Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito ad “Askatasuna”

La copertina del libro "Askatasuna" di Elena Cappai Bonanni (Chance Edizioni)

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“Premettendo che io e la poesia non andiamo molto d’accordo, sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo stile narrativo.
Con una delicatezza e una grazia indescrivibili, viene raccontata la fragilità di Aska, una giovane donna, una prostituta sull’orlo del baratro.
Il suo corpo è pieno di cicatrici che riflettono l’oblio interiore e la mancanza di voglia di vivere. Una storia intima e di profondo malessere interiore, che porterà Aska a tornare nei luoghi della sua infanzia, in quella spiaggia dove un tempo era serena e spensierata… Tra le voci del mare troverà la pace?!? Poche pagine pregne di emozioni che vi toccheranno l’animo.”
Federica Baroncini nel gruppo facebook (15 marzo 2020)

Askatasuna. Una spina che − non − si toglie

Autrice: Elena Cappai Bonanni
Editore: Chance
Genere: Poesia
Collana: Scrittura Spontanea
Anno edizione: 2018
Pagine: 106

Cosa scrive l’editore

Askatasuna è un grido di libertà che, però, non ha più voce.

Aska ha poco più di vent’anni e vive a Genova da sola, come riesce a vivere. La tormenta il ricordo costante eppure vivido della sua infanzia e dei suoi genitori: la tormenta – silenziosamente – una morte che glieli ha strappati ma che si è dimenticata di fare a pezzi anche lei.

Il suo nome in islandese significa cenere.

Aska vive ogni giorno come isolata da ogni cosa, quasi non aspettasse altro che spegnersi come quelle stelle che si sente dentro e che non capisce mai cosa stiano facendo. Gelida e assente, dà via il suo corpo e, con lui, ciò che resta di lei. Ma Aska non è poi così sola, anzi è proprio l’essere tanto legata agli altri – ai pochi con cui ha in comune qualche cosa di spezzato e di luminoso – che la condanna e la salva al contempo.

Askatasuna è una storia che si vede e si sente tutta dall’interno, la registrazione di ciò che accade alla protagonista, ma non solo. Un soliloquio liquido e frantumato, autentico e allucinato che, secondo un’astronomia introspettiva, cerca nelle sue viscere il senso della sua stessa storia: l’unico possibile.

Tra immagini oniriche, evocazioni e poetica, Aska riuscirà infine ad afferrarsi da sola.

E a liberarsi da se stessa.

Citazioni tratte dal libro

Chi sei?

Non sono che polvere, e alito nero.
Sulle tempie non ho dimensioni.
Nelle vene ho spine che graffiano tessuti già stracci.
Troppo stretti.
Chiudo gli occhi. Non voglio sapere. Non voglio resti: nulla, di me.

Federica Baroncini nel gruppo facebook (17 marzo 2020)

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#nonhotempo (ca. 150 pagg.)// Letteratura// Poesia// Social Library

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