I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito ad “After dark”

“Vite e solitudini che si incrociano in una sola notte, con una nota di speranza nel finale. Un libro che mi ha consigliato mio figlio e che pensavo fosse più adatto ai suoi gusti e alla sua età, ma l’ho letto volentieri. È stato una bella sorpresa, anche perché l’ultimo libro di un autore giapponese, Kitchen di Banana Yoshimoto, l’avevo letto tanti anni fa.”
@angeloambrosell su twitter (21 marzo 2020)
“In bilico tra l’onirico e il reale, Murakami intreccia le vite di personaggi apparentemente diversi tra loro, ma legati da un destino comune. La sua scrittura è elegante come sempre, in un romanzo che si può leggere in una notte, arco temporale in cui è ambietata la storia.”
@MiaNonnaFuma su twitter (10 maggio 2020)
“Tokyo: una notte seguiamo le vicende di una studentessa, un musicista, un informatico, una prostituta. Osserviamo anche la vicenda di Eri, risucchiata dentro uno schermo. Inquietante. Bellissimo.”
@fabrizioesabri su twitter (11 ottobre 2019)
After dark
Autore: Murakami Haruki
Titolo originale: Afutā dāku
Traduttrice: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Super ET
Anno edizione: 2013
Pagine: 164
Cosa scrive l’editore
Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all’alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza.
All’Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un’ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge.
In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza.
Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all’albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane.
Mari viene così a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare.
L’immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.