
Vorrei che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.
Gianni Rodari
Quando, esattamente un anno fa, lanciammo questo sito web, scegliemmo una citazione di Umberto Eco che interpretava al meglio la nostra concezione della lettura.
Oggi ne scegliamo una di Gianni Rodari per descrivere lo spirito che anima la nostra community. Non lo facciamo perché il prossimo ottobre ricorre il centenario della nascita dello scrittore piemontese, ma perché siamo sicuri che lo farebbero anche tutti coloro che hanno interagito con noi in questi dodici intensi mesi di assestamento.
Una community virtuale, concreta e riconoscibile
Un anno fa la nostra community di lettori era in stato embrionale, oggi possiamo dire che è una realtà virtuale, concreta e riconoscibile. Virtuale, perché sfrutta i social network (facebook, instagram, twitter) come principale veicolo di confronto. Concreta, perché oramai sono diversi i lettori fedeli che la animano. Riconoscibile, perché quando i suoi componenti invitano altre persone a farne parte usano spesso le stesse parole che pronuncerebbero i suoi fondatori.
Leggiamo liberamente
Tra queste, c’è un avverbio che ricorre con una certa frequenza: “liberamente”. I lettori della nostra community commentano liberamente i libri che leggono, e lo dichiarano anche. Basti questo per sottolineare la spontaneità con cui nascono i contenuti del nostro sito web e di cui vi è traccia nella loro stessa eterogeneità. D’altra parte, anche la vera passione per la lettura nasce spontaneamente e non per imposizione.
Crediamo che la ricchezza della nostra piccola community stia proprio nella molteplicità delle voci che la animano. Se ne volete la dimostrazione, provate a leggere una scheda della sezione dei libri più commentati nella Social Library e vedrete a quante e quali diverse sensazioni e a quanti e quali modi di raccontarle può dar vita lo stesso titolo.
Le nostre iniziative
La Social Library, che a oggi conta circa 700 schede di libri dei generi più disparati, è comunque solo la prima delle iniziative che abbiamo attuato pubblicando su questo sito web i commenti inviati ai nostri canali social con determinati hashtag.
Abbiamo ideato la rubrica La voce dello scrittore, che propone interviste ad autori emergenti o poco noti per dar modo a loro di farsi conoscere e ai nostri lettori di scoprirli.
Abbiamo inaugurato la sezione Recensioni dei lettori per consentire ai membri più fedeli di esprimere pareri più approfonditi e allo stesso tempo soddisfare le esigenze di chi non si accontenta di un breve commento social per decidere se leggere un libro o meno.
In fase di rodaggio o studio ci sono tante altre iniziative, tutte avviate o suggerite dal confronto con la community.
Siamo lettori, unisciti a noi
Oggi, come un anno fa, siamo pronti ad accogliere nuovi lettori nel nostro piccolo salotto letterario.
Per entrare a farne parte non occorre o, peggio ancora, fingere di essere o sentirsi agenti letterari, scrittori, poeti, traduttori, revisori, correttori di bozze, editor, editori, addetti stampa, critici letterari, giornalisti, blogger, book influencer. Nulla vieta di essere letterati nella vita di tutti i giorni, ma qui siamo lettori. E leggiamo liberamente per non essere schiavi.
6 aprile 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È possibile sapere da quale lavoro, testo o intervista di Rodari è stata tratta la citazione?
Grazie
Gabriele Norcia
Buongiorno, Gabriele.
Grazie mille per la sua domanda, alquanto interessante e necessaria. La forma da noi scelta è un’attualizzazione, peraltro riscontrabile anche in fonti istituzionali, di quanto Rodari sostenne nell’Antefatto della “Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie” (1973):
«Io spero che il libretto possa essere ugualmente utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. “Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.»
Buona lettura.