I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La figlia del capitano”
“Il romanzo racconta la storia di Andrej, l’unico figlio maschio di un nobile ufficiale a riposo. All’età di 16 anni, viene mandato a Orenburg per iniziare la sua carriera militare e da lì destinato alla fortezza di Belogorsk, luogo perso nelle steppe. Insieme al suo servo/tutore parte per la fortezza, un viaggio non facile che lo porterà a conoscere alcuni personaggi fondamentali nella storia. Alla fortezza, il giovane ufficiale sarà accolto con grande affetto dal capitano e dalla sua famiglia e presto si innamorerà di Masha, figlia del capitano.
Il romanzo narra le avventure del giovane Andrej, ma è anche uno scorcio storico del momento e soprattutto della rivolta di Pugacjov. Un romanzo classico ma allo stesso tempo avvincente, avventuroso, una storia di amore contrastato, in cui non mancano scontri, prigionie e duelli. Sicuramente vi appassionerete alle avventure del giovane Andrej!”
@unacuocainbiblioteca su instagram (17 febbraio 2020)
La figlia del capitano
Autore: Aleksandr Puškin
Titolo originale: КАПИТАНСКАЯ ДОЧКА
Traduttore: Silvio Polledro
Editore: Rizzoli
Genere: Classici
Collana: Grandi Classici BUR
Anno edizione: 1999
Anno prima edizione: 1836
Pagine: 191
Cosa scrive l’editore
Sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta cosacca di Pugacjov, tra duelli, scontri e prigionie, La figlia del capitano narra l’amore contrastato tra due giovani.
Andrej Grinjov è l’unico figlio maschio di un nobile ufficiale a riposo e perciò destinato sin da prima della sua nascita alla carriera militare; all’età di sedici anni il padre decide di inviarlo a servire come soldato.
Accompagnato dal precettore, tra varie traversie e grazie all’aiuto di un contadino, Andrej raggiunge la fortezza di Belogorsk. Qui si innamora perdutamente di Masha, la figlia del capitano della fortezza.
Una cronaca famigliare in cui Puškin fonde magistralmente le vicende dei protagonisti con la Storia, dando vita a un romanzo che si legge come un’“antica fiaba russa”.