I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Ah l’amore l’amore”

“La morte di un famoso imprenditore della Val D’Ayas per asserita responsabilità medica conduce Rocco e la squadra della questura di Aosta sulle tracce di un presunto assassino, da cercarsi presumibilmente tra le corsie dello stesso ospedale. Soldi, eredità e un’impresa sull’orlo del fallimento. Amanti e gelosie. Vendette.
Rocco, costretto a letto per una operazione al rene, tirerà le fila dell’indagine come solo lui sa fare, con presunzione e caparbietà.
L’indagine si intreccia con la solitudine e i vizi di Italo Pierron, i triangoli amorosi di Antonio Scipioni, l’amore di Ugo Casella e i soliti Deruta e D’Intino. Rocco combatte costantemente i suoi demoni trovando (forse) una pausa tra le braccia della giornalista e i consigli della bella Marina (io continuo a sperare in un lieto fine con la Rispoli, chiamatemi romantica ma così è). La fruibilità e la scrittura di AntonioManzini sono sempre una certezza, la sua penna è panacea, mi lascia sempre voglia di leggere ancora e aspettare con trepidazione il prossimo volume.”
@a_giulia_piace_leggere su instagram (3 maggio 2020)
“Nuova avventura per Rocco Schiavone, che indaga in ospedale e senza un rene. Romanzo corale (spero Manzini non ecceda come ha fatto Maurizio de Giovanni con i Bastardi), ben scritto e con qualche scena divertente, anche se le risate con D’Intino…”
@ziopasquy su twitter (14 gennaio 2020)
Ah l’amore l’amore
Autore: Antonio Manzini
Editore: Sellerio Editore
Genere: Gialli & Noir
Collana: La Memoria
Anno edizione: 2020
Pagine: 352
Cosa scrive l’editore
Nell’ultima pagina di Rien ne va plus abbiamo lasciato Rocco Schiavone ferito in un lago di sangue.
Ora è in ospedale dopo l’intervento di nefroctomia che ha subito, la stessa operazione che ha portato alla morte uno dei ricoverati del reparto, a quanto pare a causa di un errore di trasfusione.
Così costretto all’immobilità, di malumore, Rocco comincia ad interessarsi a quel decesso in sala operatoria che ha tutta l’aria di essere l’ennesimo episodio di malasanità. Ma fa presto a capire che non può trattarsi di un errore umano anche perché si è fatto spiegare bene dal primario Filippo Negri le procedure in casi del genere.
Per andare a fondo della questione sguinzaglia dal suo letto tutta la squadra, e segue l’andamento delle indagini, a partire dalle informazioni sul morto, Renato Sirchia, un facoltoso imprenditore di salumi della zona, casa sfarzosa, abitudini da ricco, gran lavoratore. Dietro il lusso però si cela una realtà economica disastrosa, la fabbrica è piena di debiti e salta anche fuori una consistente assicurazione sulla vita.
Rocco non riesce a stare a guardare e, uscito di nascosto dall’ospedale, incontra la moglie e il figlio di Sirchia, Lorenzo, fresco di studi aziendali e con idee di conduzione assai diverse da quelle del padre.
Le cose però non sono così semplici come appaiono e Schiavone non si fa incantare dalla soluzione più facile. Attorno a lui, le luci del Natale, i neon del reparto (non si sa quali lo deprimano di più), i panettoncini, unico cibo commestibile, gli infermieri comprensivi, il vicino di letto intollerabile e soprattutto i suoi che vanno e vengono incessantemente, lo coprono nelle sue fughe, lo assecondano e non aspettano altro che il vicequestore ritorni in servizio.
Soprattutto Antonio Scipioni, che sta sostituendo Rocco ma che è alle prese con situazioni amorose da commedia degli equivoci, le tre donne con cui ha intrecciato relazioni amorose e che era riuscito a non fare mai incontrare, ora rischiano di ritrovarsi tutte e tre ad Aosta. L’unico a potergli dispensare dei consigli è proprio Schiavone.
Ah l’amore l’amore fa parte della serie con Rocco Schiavone, che è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019).
Citazioni tratte dal libro
È il mio mestiere, ascoltare e osservare.
@IlariaBaiardini su twitter (20 gennaio 2020)