I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”
“Una realtà distopica dura da accettare perché descritta bene, ma avendo letto 1984 da ragazzino sono ‘immunizzato’. I capitoli finali debbo rileggerli, è un mio difetto: li leggo sempre troppo velocemente. Uno dei pochi casi in cui il film, Blade Runner di Ridley Scott, è forse migliore del libro da cui è stato tratto. Direi che però quest’ultimo è meno consolatorio.”
@angeloambrosell su twitter (4 agosto 2019)
Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
Autore: Philip K. Dick
Titolo originale: Do Androids Dream of Electric Sheep?
Curatore: Carlo Pagetti
Editore: Fanucci
Genere: Fantascienza
Anno edizione: 2020
Pagine: 269
Cosa scrive l’editore
Il recupero di Ma gli androidi… avviene nel 1982 − l’anno della morte di Dick − grazie alla comparsa sugli schermi di Blade Runner di Ridley Scott.
Pur distaccandosi in più punti dall’opera di Dick, tanto da rendere totalmente umani i`replicanti’ e da eliminare quasi del tutto dalla trama i motivi religiosi e il ruolo giocato dagli animali artificiali, Ridley Scott cattura la visione tragica e insieme grottesca di Ma gli androidi…, accentuando la metamorfosi del ‘genere’ SF in un noir cupo e metafisico, in cui Rick Deckard, recitato da Harrison Ford, assorbe qualcosa del detective Philip Marlowe di Chandler e affronta in un truculento duello western-futuristico il Roy Batty di Rutger Hauer, pericolosamente contiguo a un superuomo germanico, mentre Sebastian − introdotto nel film al posto di Isi-dore − introduce lo spettatore nel suo personale mondo di balocchi, simile a una sinistra Disneyland.
Ibridazione si aggiunge quindi a ibridazione, senza che si possa ricomporre in modo definitivo l’immagine frantumata di un mondo a venire, che è dentro di noi, sepolto nei sogni e nelle fantasie del nuovo millennio.
Dall’introduzione di Carlo Pagetti
In Italia questo libro è stato pubblicato con altri due titoli: Il cacciatore di androidi (La Tribuna, 1971), Blade Runner (Fanucci).