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Home » “L’ULTIMO INVERNO DI RASPUTIN” DI D. MIROPOL’SKIJ

“L’ULTIMO INVERNO DI RASPUTIN” DI D. MIROPOL’SKIJ

I commenti del Let’s Book Club

Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “L’ultimo inverno di Rasputin”

La copertina del libro "L'ultimo inverno di Rasputin" di Dmitrij Miropol'skij (Fazi Editore)

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“Un libro che si legge bene, l’intreccio regge anche con la parte romanzata rispetto agli eventi storici. Mi ha suggerito nuovi spunti di lettura e approfondimento. Quindi il giudizio è sicuramente positivo, ma non strabiliante.”
@Frances01688329 su twitter (5 gennaio 2020)

L’ultimo inverno di Rasputin

Autore: Dmitrij Miropol’skij
Titolo originale: 1916. Vojna i mir
Traduttore: Carmelo Cascone
Editore: Fazi Editore
Genere: Romanzo storico
Collana: Le Strade
Anno edizione: 2019
Pagine: 778

Cosa scrive l’editore

Nel gelido inverno russo del 1916, l’inconcludente ricerca di un uomo scomparso ha una macabra svolta quando le acque ghiacciate di un fiume ne restituiscono il cadavere deturpato. La polizia non ha dubbi: si tratta di Grigorij Rasputin.

La condanna a morte del contadino, colpevole di una deleteria influenza politica e morale sullo zar e la moglie, era già stata idealmente decretata nelle piazze e nei salotti di Pietroburgo, ma la mano del boia che ha eseguito la sentenza è ignota.

Inizia così, con il ritrovamento del corpo assassinato di Rasputin, un avvincente viaggio nel passato di questo enigmatico personaggio, che come un filo lega le persone, i luoghi e gli eventi che hanno cambiato per sempre le sorti della storia europea a partire dallo scoppio del primo conflitto mondiale.

A essere in fermento non è solo il mondo militare, anche quello della cultura viene travolto dalla corrente futurista, in cui emerge l’estro poetico di un giovane Majakovskij, che con lo scorrere della narrazione mostra un’inarrestabile quanto compromettente passione per le donne.

E mentre in ogni angolo d’Europa spie insospettabili e nobili esaltati congiurano nell’ombra, una delle dinastie più affascinanti e sfortunate, quella dei Romanov, mostra il proprio lato più intimo e umano, prima di cadere vittima dello spietato massacro che metterà fine al regno degli zar.

In quest’opera in bilico tra ricostruzione storica e spy story, Miropol’skij dipana in maniera magistrale l’intricato viluppo dei complotti orditi e subiti da personaggi intenti a tramare fra luride bettole ed eleganti palazzi e, attraverso uno stile chiaro e coinvolgente, ci trascina in una delle cospirazioni più controverse e inquietanti di tutti i tempi, quella che decretò l’uccisione del “diavolo santo”, Grigorij Rasputin.

Citazioni tratte dal libro

Grigorij Efimovic è un contadino, una persona semplice. Vostra maestà trarrà beneficio dall’ascoltarlo, perché dalle sue labbra s’ode la voce della terra russa. Così, poco a poco, l’uomo dagli stivali ingrassati si abituò a camminare sui parquet del palazzo.

@raf_rob su twitter (29 dicembre 2019)

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