I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il tram di Natale”

“L’ultimo tram della notte, la notte della Vigilia di Natale, parte da una città qualunque. Un neonato viene lasciato su un sedile, avvolto in una coperta. Un libro di poco più di cento pagine, ma intenso e coinvolgente.”
@libri_cct su twitter (8 febbraio 2020)
Il tram di Natale
Autore: Giosuè Calaciura
Editore: Sellerio Editore
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: La Memoria
Anno edizione: 2018
Pagine: 120
Cosa scrive l’editore
La notte di Natale un neonato viene abbandonato su un sedile dell’ultimo tram; fermata dopo fermata salgono i viaggiatori e la scoperta del bambino genera come un cortocircuito: quel presepe in movimento diventa un palcoscenico dove ogni passeggero è un protagonista, racconta la sua storia e la sua sconfitta ma anche l’umana urgenza di un mondo migliore, accogliente e solidale: l’antica promessa per i diseredati di una piccola fetta di Paradiso da ritagliare qui e ora.
Protagonista, accanto ai viaggiatori, la città notturna con le sue storie e i suoi imprevisti “miracoli”, un’umanità minuta e affannata, disposta a ogni sacrificio e umiliazione pur di sopravvivere e lasciare un segno del proprio passaggio.
Venditori di ombrelli, ambulanti, commercianti di cianfrusaglie, camerieri, prostitute, infermiere, giovani migranti che la burocrazia definisce “minori non accompagnati”: umanità senza garanzie e senza voce, rifiutata, perseguitata e offesa. Uomini, donne e bambini che il Vangelo – oggi così contraddittorio e per molti versi anacronistico – promuove a eletti. Quello del tram è un viaggio sospeso tra i crampi della fame e il desiderio di Dio.
Con un finale sorprendente e inatteso. Giosuè Calaciura riesce come pochi a parlare di bambini e di diseredati, una sensibilità straordinaria che si traduce in lingua realistica e insieme lirica dando vita a una favola sospesa tra incanto e prodigio.