I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La casa”
“Devo ammettere che è un ottimo horror, come non ne leggevo da tempo (esclusi ovviamente quelli del grande Stephen King). L’ambientazione è perfetta perché si svolge in un luogo davvero pauroso… non il solito castello stregato o il solito cimitero, ma una casa per persone anziane malate di demenza senile. L’autore ci porta dentro le stanze di questi poveri anziani che, oltre a dover affrontare la loro malattia (e, spesso, la loro solitudine), si trovano alla mercé di qualcosa di spaventoso. Solo i due protagonisti del libro, il figlio ex drogato di una degente e una delle infermiere riescono a capire che quel che succede non è solo frutto di menti confuse bensì qualcosa di reale benché allo stesso tempo soprannaturale. Qualcosa di malvagio, che deve essere fermato a tutti i costi perché diventa ogni giorno più potente.
L’orrore è dunque su due piani: riguarda non solo l’essere che si nasconde nell’ombra ma anche tutti noi; sta nella fragilità della nostra mente, nel sapere e capire che tutto quel che siamo e siamo stati può esserci portato via… da una qualche entità superiore o da una ‘semplice’ ma tremenda malattia. Voto: un bell’otto. Consigliato.”
@Olivolo13 su twitter (26 gennaio 2020)
La casa
Autore: Mats Strandberg
Titolo originale: Hemmet
Traduttrice: Elena Putignano
Editore: Giunti
Genere: Gialli & Noir, Horror & Gotico
Collana: M
Anno edizione: 2019
Pagine: 336
Cosa scrive l’editore
Joel ha quarant’anni, una carriera da musicista naufragata malamente tra droghe e alcol, e adesso deve tornare a Skredsby per occuparsi di sua madre, Monika, affetta da demenza senile.
Quando finalmente si libera un posto a Tallskuggan, la prestigiosa casa di riposo, Joel non ha altra scelta che accompagnarla là, dove qualcuno potrà prendersi cura di lei 24 ore su 24.
Tra le esperte infermiere del centro c’è anche un viso conosciuto: si tratta di Nina, l’amica che vent’anni prima aveva condiviso con lui il sogno di vivere di musica e poi lo aveva abbandonato.
L’incontro tra i due risveglia ricordi a lungo sepolti, ma la loro attenzione è catalizzata da Monika: l’anziana donna ha reazioni violente, parla di cose che non può sapere, sembra non essere più se stessa; condizione che tristemente la accomuna a molti altri ospiti del centro.
Eppure Nina e Joel, che la conoscono davvero, vedono che c’è qualcos’altro oltre la demenza, qualcosa che la rende cattiva, quasi una presenza che la invade e non vuole andare via come quella strana macchia che continua a riformarsi sulla parete…
Ma gli esami dicono che è tutto a posto; che sia solo suggestione? Una cosa è certa: nessuno aiuterà Monika, se non lo faranno loro.
Citazioni tratte dal libro
Come si fa a distinguere dove finisce la demenza e dove inizia qualcos’altro?
@Olivolo13 su twitter (26 gennaio 2020)