I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il teatro di Sabbath”

“Provocatorio, irriverente, eccitante, a tratti volontariamente volgare, consapevole di quello che stava trasmettendo con intelligenza e senza mai essere banale. Tutto questo nel mio Roth preferito.”
@MiaNonnaFuma su twitter (11 gennaio 2020)
Il teatro di Sabbath
Autore: Philip Roth
Titolo originale: Sabbath’s Theater
Traduttrice: Stefania Bertola
Editore: Einaudi
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Super ET
Anno edizione: 2015
Pagine: 467
Cosa scrive l’editore
“Lui era il dimenticato burattinaio Mickey Sabbath, un uomo piccolo e tarchiato con la barba bianca e irritanti occhi verdi e dita tormentate dall’artrite deformante.” Questa la presentazione che Philip Roth fa di un eroe che di eroico ha ben poco.
Un uomo brutto e anziano che ha perso le sue buone occasioni per sfondare nella vita: potrebbe essere un fallito, insomma.
Ma Sabbath non lo è affatto: a sessantaquattro anni, coltiva da più di un decennio un legame “di stupefacente impudicizia e altrettanto stupefacente riservatezza” con una donna slava che tradisce regolarmente; ha fondato il Teatro degli Innocenti, attirandosi critiche e antipatie e ha speso ogni sua energia nel tentativo di costruirsi una vita libera. O almeno così crede.