I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Less is more”
“Saggio interessante, sopratutto per i continui riferimenti ad autori e capolavori della letteratura. La Porta analizza il condizionamento dell’umana società da parte del consumismo identitario; riflette sulle gabbie materiali che ci autoimponiamo e sulla possibilità di come poterci liberare da questa oppressione.”
Raffaele Fantazzini nel gruppo facebook (23 aprile 2020)
“Libro sull’arte di non avere niente, che non è affatto facile da mettere in pratica. Fa riflettere molto perché più cose possediamo e meno siamo felici, sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che alla fine non troveremo forse mai. Ricco di spunti per altre letture, rimanda a molti libri e autori del passato, tra cui Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, La metamorfosi di Franz Kafka, Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain, Il Simposio di Platone, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, solo per citarne alcuni. Tocca argomenti attualissimi come la tecnologia moderna, che ci ha fatto perdere il contatto umano e tanto altro. In ultimo, parla del momento della vecchiaia, con i ricordi nostalgici dei tempi andati e delle persone che non hanno nulla per davvero. Scritto bene, anche se alla fine mi è forse parso troppo affrettato e scontato. A ogni modo, ne consiglio la lettura.”
@Anto962 su twitter (10 gennaio 2020)
Less is more. Sull’arte di non avere niente
Autore: Salvatore La Porta
Editore: ilSaggiatore
Genere: Filosofia
Collana: La Cultura
Anno edizione: 2018
Pagine: 176
Cosa scrive l’editore
Apri il tuo portafoglio. Cosa vedi? Scontrini, tessere della palestra, del discount, fotografie di tuo figlio, della donna o dell’uomo di cui sei innamorato, la patente, il documento d’identità, la carta di credito, i biglietti da visita. Tutti oggetti che descrivono perfettamente chi sei, cosa fai, che persona ambisci a essere. Anche la tua casa, se ci pensi bene, dice molto di te: hai una tv nuova, i quadri di un artista che credi ti rappresenti, sul balcone hai costruito un piccolo orto verticale perché va di moda, e poi è un’ottima strategia per risparmiare qualche euro sulla spesa.
Da anni desideravi avventurarti in qualche località esotica e pericolosamente sperduta: hai già ricaricato la prepagata, scelto il volo più economico, confermato la stanza di un albergo a due stelle, ma con piscina. Ricorda di chiedere le ferie, ma prima devi pagare le bollette, il mutuo, l’assicurazione, il tagliando, la benzina. Quando sarai partito, non dimenticarti di scrivere a mamma e papà: non farli preoccupare.
Il prossimo mese comincia il corso di nuoto: hai fatto l’iscrizione? Hai prenotato la visita medica? Lo stipendio ha iniziato il suo inesorabile countdown: il cinema, il sushi all-you-can-eat, i giochi per i bambini, la crema per la pelle liscia, il sapone per la pelle grassa. Beni indispensabili che dicono tutto di te. Oppure no?
Forse sei intrappolato dalle cose che desideri, lettore, e sfortunatamente non ho trucchi da mostrarti. Non ti insegnerò a vivere con pochi euro al giorno, e comunque non ti basterebbe. Però posso fare molto di più per te: farti conoscere l’arte di non avere niente.
È una pratica antica professata da filosofi e mistici orientali, pellegrini e cantori. Ed è l’unico sentiero che può condurti a riscoprire la vita nella sua essenza, sotto il velo delle illusioni, della nostalgia, delle maschere, dei rimorsi e dei bisogni indotti. Solo cosi potrai riconquistare la tua libertà, vivere senza rimpianti e rispondere alla più antica e impossibile delle domande: chi sei?