I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “L’angelo di Monaco”
“Monaco, settembre 1931. Il commissario Sauer è chiamato con urgenza in Prinzregentenplatz dove, in un elegante appartamento signorile, è stato rinvenuto un cadavere. La deceduta è Angela Raubal, ventiduenne nipote di Adolf Hitler, rinvenuta senza vita nella sua stanza con la porta chiusa a chiave dall’interno. Accanto al cadavere, c’è una rivoltella che fa pensare a un suicidio. A Sauer viene chiesto di indagare con una rapidità che raramente porta a risultati proficui. Adolf Hitler in persona lo convoca per chiedergli di scoprire la verità, qualunque essa sia. Ovviamente, l’uomo ha un alibi di ferro, almeno in apparenza, così come le testimonianze della servitù sembrano studiate a tavolino e sarà proprio questa ‘perfezione’ apparente a insospettire il commissario. Una serie di suicidi di quelli che sarebbero stati i testimoni chiave dell’inchiesta condurranno Sauer lungo una strada senza ritorno, in cui è in gioco il futuro stesso della Germania.
Partendo da una verità storica (l’omicidio della giovane Geli), Fabiano Massimi costruisce un thriller avvincente e impeccabile che, con un ritmo incalzante, tiene desta la curiosità del lettore fino all’ultima pagina. Assolutamente consigliato!”
@the_instareader su instagram (4 dicembre 2020)
“[…] Lo stile di Fabiano Massimi è preciso, estramamente descrittivo: impossibile non ritrovarsi catapultati negli appartamenti signorili, nelle birrerie, per le vie di Monaco. Lì vi troverete con il commissario Sauer affianco, mentre ragiona sull’andamento dell’indagine, mentre interroga le persone.⠀
Se vi lasciate trasportare dai personaggi, non vi staccherete un minuto da questo romanzo. Se invece siete più riflessivi, come lo sono stata io durante la lettura, avrete bisogno di una pausa, perché i fatti descritti potrebbero sembrare assurdi. ⠀
L’autore ne è consapevole e avverte il lettore del fatto che alcuni dettagli incredibili sono realmente accaduti in quel preciso ordine. Lo accertano documenti ufficiali e una fitta bibliografia.⠀
Chi ama i colpi di scena non rimarrà deluso e ne vedrà tanti negli ultimi capitoli. Un ritmo che si fa sempre più veloce e che fa capire al lettore che non bisogna mai fidarsi, di nessuno.⠀
L’angelo di Monaco mi ha affascinata soprattutto per il lavoro di ricerca dell’autore. Ogni dettaglio è stato un input per fare ulteriori ricerche.⠀
Grazie a questo lavoro enorme, Massimi è riuscito a rendere omaggio ad Angelica Raubal.”
@_booksinlove_ su instagram (12 giugno 2020)
“Il commissario Sauer viene chiamato perché in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz a Monaco c’è una ragazza riversa a terra in una stanza chiusa a chiave. Sembra un suicidio. Ma è necessario che si indaghi. Ha otto ore di tempo. Perché quello è l’appartamento del capo del Partito nazionalsocialista del popolo, Adolf Hitler. Perché la ragazza si chiama Angela Raubal, detta Geli, ed è la nipote di Hitler.
Hitler arriva da Norimberga, dove avrebbe dovuto tenere un comizio, e ha un alibi inattaccabile. Come tutta la servitù e le persone che ruotano attorno a lui e alla ragazza. Allora cosa è successo?
Una storia vera, raccontata in modo sapiente, che ti tiene legata alle pagine, per scoprire cosa è successo a quella che è considerata la prima vittima della propaganda nazista. Bellissimo!”
@giorgia_legge_tanto su instagram (22 gennaio 2020)
L’angelo di Monaco
Autore: Fabiano Massimi
Editore: Longanesi
Genere: Gialli & Noir
Collana: La Gaja Scienza
Anno edizione: 2020
Pagine: 496
Cosa scrive l’editore
Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio.
Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è “zio Alf”, noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici sia tra i collaboratori più stretti.
Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un’intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell’appartamento del tutore.
Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l’istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia.
Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire.
Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania…
Sullo sfondo di una Repubblica di Weimar moribonda, in cui si avvertono tutti i presagi della tragedia nazista, L’angelo di Monaco è un thriller in miracoloso equilibrio tra inoppugnabile realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all’inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal.