I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Diario 1941-1943”

“Un inno alla vita e all’amore, nonostante la situazione tragica. L’amore verso Dio e gli uomini che è in grado di riempire il vuoto e le sofferenze quotidiane e che spingono a non volersi sottrarre al destino verso l’oblio. Un’analisi lucida di un destino avverso.”
@raf_rob su twitter (25 agosto 2019)
Diario 1941-1943. Edizione integrale
Autrice: Etty Hillesum
Titolo originale: Etty. De nagelaten geschriften van Etty Hillesum, 1941-1943
Traduttrici: Chiara Passanti, Tina Montone, Ada Vigliani
Editore: Adelphi
Genere: Memoir
Collana: La Collana dei Casi
Anno edizione: 2012
Pagine: 922
Cosa scrive l’editore
All’inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati.
Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: “Vietato agli ebrei”. Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Etty annota: “La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare”.
Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il “destino di massa” della morte amministrata dalle autorità tedesche.
Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel “pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato” la sua capacità di essere un “cuore pensante”.
A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più “inospitale”.
Citazioni tratte dal libro
Non siamo nient’altro che botti vuote in cui si sciacqua la storia del mondo.
@raf_rob su twitter (24 agosto 2019)