I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il drago di bronzo”
“Questo è un libro di fantascienza scritto agli esordi da Marion Zimmer Bradley, un’autrice che ho molto amato nel ciclo di Avalon. Questo libriccino, però, non è riuscito a rapirmi. Il problema forse sta nel genere letterario, che io non amo particolarmente (a meno che non si parli di distopia), ma anche nel fatto che sono riuscita a trovare quello stile dell’autrice del quale mi ero irrimediabilmente innamorata in precedenza.
La storia è ambientata sia negli Stati Uniti sia su Marte. Inizia in un ospedale della città di Abilene, in Texas, dove un ragazzo si sveglia e si rende conto di aver perso la memoria. Non sa chi sia né da dove viene, né il suo nome, né cosa sia quello strano drago di bronzo ritrovato tra i suoi effetti personali.
Ben presto, però, il giovane scopre di essere scomparso dalla sua città di origine, Berkeley in California, da più di un anno. Torna a casa con suo padre e cerca di avere una vita tranquilla, ma strani eventi mettono in pericolo la sua esistenza e quella dei suoi cari. È così che deve tornare indietro per cercare di rimettere insieme i tasselli mancanti della sua memoria e andare avanti. Ma cosa è successo veramente? E cosa c’entra Marte?
Un libro che non può mancare nelle librerie di chi ama la fantascienza e l’autrice. Purtroppo, però, non mi ha coinvolta totalmente. Voto: quasi tre stelle.”
@marta.sognatrice su instagram (18 giugno 2019)
Il drago di bronzo
Autrice: Marion Zimmer Bradley
Titolo originale: The Brass Dragon
Traduttrice: Maria Benedetta De Castiglione
Editore: Mondadori
Genere: Fantascienza
Collana: I Romanzi
Anno edizione: 1972
Pagine: 138
Cosa scrive l’editore
“Vediamo ancora… Berkeley, California: Barry Francis Cowan, età diciassette anni, statura 1,75, scomparso da casa quindici mesi fa. Abbiamo telegrafato al signor Cowan, e arriverà stasera in aereo per l’identificazione…” “Non avevo niente, addosso, quando mi avete ricoverato? Voglio dire, documenti, chiavi, soldi?”
“Solo i vestiti.”
“E nelle tasche?”
Il dottor Bannon aprì il cassetto del tavolino da notte e tirò fuori un oggetto. “Ottanta centesimi, che sono in direzione, in una busta. E poi questo.”
Mi porse l’oggetto. Era grande più o meno come una zampina di coniglio, era di bronzo, e aveva la forma di un piccolo drago. Lungo circa cinque centimetri, ma un drago, un drago di bronzo… Chissà perché, lo pensai subito con le maiuscole. Lo esaminai, con un senso di orrore. Non mi piaceva toccarlo… E il drago sembrò crescere, riempire tutta la stanza… Di colpo, senza pensarci, mi misi a urlare.
“No, Rellin! No!”
Poi tutto diventò d’un nero meraviglioso, vellutato.