I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “L’educazione”
“Un capolavoro che evidenzia il potere dell’istruzione e il coraggio di lasciarsi alle spalle ciò che è nocivo, a costo di tagliare i ponti con la propria famiglia.”
@heavyrock70 su twitter (12 febbraio 2020)
“Un memoir che fa riflettere su come un’infanzia ai margini, tra abusi e assenza di scuola possa comunque consentire un riscatto. Consigliato.”
@luckymia3 su twitter (23 luglio 2019)
L’educazione
Autrice: Tara Westover
Titolo originale: Educated
Traduttrice: Silvia Rota Sperti
Editore: Feltrinelli
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: I Narratori
Anno edizione: 2018
Pagine: 380
Cosa scrive l’editore
Tara, la sorella e il fratello sono nati in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell’Idaho. Non sono stati registrati all’anagrafe, non sono mai andati a scuola, non hanno mai visto un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede all’esterno o cosa sia successo in passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: d’estate, stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice; d’inverno, lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli.
Fino a diciassette anni Tara non ha idea di cosa sia l’Olocausto o l’attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia, si prepara alla prossima fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con il sacco d’emergenza sempre a portata di mano.
Il clima in casa è spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di aiutarla ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta.
Poi Tara fa una scoperta: l’educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione.
Il racconto di una lotta per l’auto-invenzione. Una storia di feroci lealtà famigliari e del dispiacere che viene nel recidere i legami più stretti…