I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il ragazzo selvatico”
“Il mio luogo del cuore in inverno è ricoperto di neve, sembra che la natura sia in silenzio, addormentata e in attesa della primavera, quando la neve inizia a sciogliersi per lasciare spazio a timidi ciuffi d’erba e ai fiorellini più coraggiosi. In estate è tutta un’altra storia, in giugno i campi sono pieni di fiori e erba alta che scompaiono in agosto per lasciar spazio a prati giallognoli, consumati dal sole. E poi, e poi c’è l’autunno e tutto si tinge di giallo, arancione, rosso. I turisti se ne vanno e rimangono in pochi, forse si contano su due mani. Gli animaletti si fanno vedere, riconquistano la loro terra, sanno che il pericolo è passato.
Questo è il mio luogo del cuore, a pochi minuti da casa e a 1.900 metri sul livello del mare e questo è anche il luogo che ha catturato il cuore di Paolo Cognetti, uno dei miei autori preferiti in assoluto.
Il ragazzo selvatico racconta le quattro stagioni vissute e osservate dalla piccola baita dove Cognetti vive oramai da un po’ di anni, isolato da tutti e a contatto con la natura. Per me le sue descrizioni e il suo modo di sentire la montagna sono uno schiaffo a mano aperta, un pugno nello stomaco e un groppo in gola perché fanno male per quanto vere e da me condivise.”
@mangioleparole su instagram (14 ottobre 2019)
Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna
Autore: Paolo Cognetti
Illustratore: Alessandro Sanna
Editore: Terre di mezzo
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Narrativa
Anno edizione: 2017
Pagine: 171
Cosa scrive l’editore
Trent’anni, un inverno difficile e la sensazione di non andare da nessuna parte: “Mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare”.
Nasce da qui la decisione di lasciare Milano per trasferirsi in una baita di montagna a duemila metri, nella speranza di fare i conti con il passato e ricominciare a scrivere.
Da una delle migliori voci della narrativa italiana, la storia di una lotta a mani nude contro il dolore per ritrovare se stessi.