I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Jezabel”
“Nella Bibbia Jezabel è il simbolo della superbia, della lussuria e del peccato.
La Jezabel della Nemirovsky è Gladys Eysenach, una donna bella, quanto fredda e crudele, alla ricerca continua dell’ammirazione incondizionata e appassionata dei suoi vari amanti, disposta a tutto pur di mantenere la giovinezza, la bellezza, il potere del desiderio, qualità che alimentano nei suoi uomini la più totale devozione.
Con una scrittura forte, intensa, a volte incalzante, l’autrice ci racconta di una donna senza anima, senza amore, se non quello per se stessa, spregiudicata oltre ogni limite, abietta, i cui peccati sono, e rimangono, imperdonabili. Nella sua instancabile ricerca dell’effimera bellezza, nello sforzo quotidiano di mantenere l’ammirazione degli uomini e l’invidia delle donne, la vita le presenta un caro prezzo da pagare.
Eppure lei sembra dimenticarlo: nulla ha importanza se non il sé.
Per questo nulla le può essere perdonato, e se un moto di pietà nasce misericordioso per questa anima crudele ma infelice, viene presto soppresso e dimenticato. Un romanzo breve ma molto intenso, capace di smuovere emozioni forti.”
@unacuocainbiblioteca su instagram (12 gennaio 2021)
“A cosa è disposta una donna pur di poter mantenere eterna la propria giovinezza? Se pensate che un patto col diavolo possa portare a spiacevoli conseguenze, questo libro vi dimostrerà che l’animo umano può arrivare a molto peggio.”
@StregadelVento su twitter (19 maggio 2019)
Jezabel
Autrice: Irène Némirovsky
Titolo originale: Jézabel
Traduttrice: Laura Frausin Guarino
Editore: Adelphi
Genere: Classici
Collana: Biblioteca Adelphi
Anno edizione: 2007
Anno prima edizione: 1936
Pagine: 194
Cosa scrive l’editore
Quando fa il suo ingresso nell’aula di tribunale in cui verrà giudicata per l’omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii di un pubblico sovreccitato, impaziente di conoscere ogni più sordido dettaglio di quello che promette di essere l’affaire più succulento di quanti il bel mondo parigino abbia visto da anni.
È ancora molto, molto bella, Gladys Eysenach: il tempo sembra averla “sfiorata come a malincuore, con mano cauta e gentile”, quasi si fosse limitato ad accarezzarla teneramente, e le donne presenti nell’aula si sussurrano con invidia i nomi dei suoi innumerevoli amanti.
Ma pochi giorni dopo, allorché vengono pronunciate le arringhe, tutta la sua bellezza pare averla abbandonata, e Gladys è ormai soltanto una donna vecchia e sfinita, che a mani giunte supplica i giudici di infliggerle la pena che merita. La condanna sarà lieve, invece, solo cinque anni: il movente passionale ha fatto sì che le venissero concesse le attenuanti previste dalla legge.
Ma qual è la verità, quella verità che Gladys Eysenach ha cercato a ogni costo di occultare? Capace come pochi altri scrittori di scavare nel cuore femminile con implacabile, chirurgica precisione, Irène Némirovsky ci svela a poco a poco il segreto di questa donna che ha desiderato più di ogni altra cosa di rimanere immutabilmente bella, di essere amata per sempre, e che per questo è arrivata a uccidere.
Citazioni tratte dal libro
Che delizia vedere un uomo ai propri piedi… Che cosa c’era di più bello al mondo di quel nascente potere femminile…? Era proprio questo che stava aspettando, che presagiva da tanti giorni… Il piacere, il ballo, il successo… non erano niente impallidivano davanti a quella sensazione intensa, a quel sorta di fitta interiore che provava.
@unacuocainbiblioteca su instagram (12 gennaio 2021)