I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Foschia”
“La storia di una donna che ricorda il rapporto ossessivo con il padre. La scintilla, però, non è scattata e ho faticato molto a finirlo. Nessun coinvolgimento. Mi è sembrato che la trama non si sviluppasse mai davvero, che girasse sempre in tondo. Più una sensazione che qualcosa di definito da poter spiegare. Nella foschia mi sono proprio persa.”
@Dreamhunter72 su twitter (28 marzo 2019)
Foschia
Autrice: Anna Luisa Pignatelli
Editore: Fazi Editore
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Le Strade
Anno edizione: 2019
Pagine: 206
Cosa scrive l’editore
Ambientato in una Toscana appartata e solitaria, tra boschi incontaminati e vigneti, Foschia è il racconto di una storia familiare dai contorni decisi, intenso e conturbante.
Adulta e già malata, Marta decide di ripercorrere con la memoria il rapporto teso e tormentato vissuto con il padre Lapo, un affermato critico d’arte, uomo carismatico di grande fascino e talento. Nel ricordo, l’ammirazione da parte di lei bambina si trasforma dapprima in infatuazione e poi, via via, in una forma di attrazione più subdola e pericolosa.
Dopo l’infanzia passata a Lupaia, luogo affascinante e misterioso, Marta si trasferisce con il padre e il fratello nella più austera Torre al Salto. Qui, preda di pulsioni che coincidono con un naturale risveglio dei sensi e delle inevitabili trasformazioni dovute all’adolescenza, vive un momento delicato all’interno di una famiglia che non sente più come sua.
Sono lontani i giorni in cui Marta cresceva accanto alla madre, donna anticonformista e inquieta, dal carattere quasi selvaggio ma profondamente legato alla natura, e lontano è il ricordo delle gite fatte insieme a Lapo nei dintorni di Lupaia per vedere le opere di Piero della Francesca o del Pontormo.
Avvolti da una densa foschia sono anche gli anni in cui Marta aveva esaltato la figura del padre, legandola a ideali di purezza e bellezza, che lo scontro con la realtà porterà irrimediabilmente a rinnegare, non senza uno strascico di dolorose conseguenze.
Con uno stile affilato e allo stesso tempo avvolgente, Anna Luisa Pignatelli, già definita da Tabucchi “una voce insolita nella letteratura italiana di oggi”, rivela gli aspetti più nebulosi e le ambiguità delle relazioni familiari in un gioco delle parti in cui i ruoli della vittima e del carnefice, dell’uomo e della donna, si alternano e si confondono per una storia forte, difficile da dimenticare.