I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il mio anno di riposo e oblio”
“Ho comprato questo libro una settimana fa perché il titolo mi ha ispirata… Forse è quello che tutti vorrebbero, ho pensato. Vivendo sulla scia di ricordi amari, la protagonista decide di riposarsi e staccarsi dal mondo reale che le provoca solo dolore, attraverso l’uso di medicinali che la portano al sonno. Glieli prescrive una psicologa che non è realmente interessata ad aiutarla, una pazza che non si ricorda niente della sua paziente. L’unico sostegno di quest’ultima è Reva, la sua ‘migliore amica’, anche lei con tanti problemi. Un finale inaspettato conclude questo libro bellissimo, che ho letteralmente divorato, che mi ha commossa e che mi ha insegnato che ‘il dolore non è l’unico banco di prova per crescere’.”
Claudia V. su facebook (11 luglio 2019)
Il mio anno di riposo e oblio
Autrice: Ottessa Moshfegh
Titolo originale: My Year of Rest and Relaxation
Traduttrice: Gioia Guerzoni
Editore: Feltrinelli
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: I Narratori
Anno edizione: 2019
Pagine: 240
Cosa scrive l’editore
La protagonista è una persona sola, tremendamente sola, seduta sul bordo del mondo. Orfana da anni, bella, ricca, colta, lascia il lavoro in una galleria d’arte e decide di imbottirsi di farmaci per dormire il più possibile e non provare nessun sentimento.
Tra flashback di film anni Ottanta, Whoopy Goldberg e Mickey Rourke in 9 settimane e mezzo, dialoghi surreali spesso spassosi, descrizioni di una New York patetica e scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero possiamo mai sfuggire al dolore.
Una strana favola nera, irriverente, in cui i personaggi non sono gradevoli, anzi spesso risultano insopportabili, ma Moshfegh riesce ugualmente a farci affezionare persino a Reva, l’amica fragile e buffa, o allo psichiatra pazzo che prescrive farmaci senza battere ciglio, mettendoci di fronte al lato più oscuro e incomprensibile dell’umanità.
[…] fioriture, Ottessa Moshfegh si lascia alle spalle il tono ironico del suo precedente romanzo Il mio anno di riposo e oblio per affrontare il genere thriller in maniera personale, reinterpretandolo, dando alla vicenda un […]