I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Una terra chiamata Alentejo”
“In questo libro ritroviamo l’immancabile stile di Saramago. Fiumi di parole con punteggiatura limitata, dove i dialoghi si mischiano con armonia alle descrizioni e ai pensieri. Come al solito, si rivela critico con la società senza perdere la sua ironia. Per chi ancora non ha letto questo autore, consiglio però altri titoli: Cecità, L’uomo duplicato, Saggio sulla lucidità e Tutti i nomi sono le sue opere che preferisco.”
@MiaNonnaFuma su twitter (23 gennaio 2019)
Una terra chiamata Alentejo
Autore: José Saramago
Titolo originale: Levantado do chão, Levantado del Suelo
Traduttrice: Rita Desti
Editore: Feltrinelli
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Universale economica
Anno edizione: 2010
Pagine: 320
Cosa scrive l’editore
Nel corso del Novecento in Portogallo l’economia latifondista ha segnato duramente la vita degli umili braccianti, disegnando una catena di soprusi e prevaricazioni, in un contesto di miseria e ignoranza.
Con questa grande storia si interseca la storia marginale di una famiglia di contadini nella regione dell’Alentejo, i Mau-Tempo, le cui origini sono legate a un’antica violenza carnale e sulla quale continua ad abbattersi la prepotenza dei padroni.
La loro esistenza quotidiana, fatta di fame e fatica, è emblematica di passioni, aspirazioni, lotte, sconfitte di tutta una classe sociale che passa dall’umiliazione alla coscienza della propria dignità.
Una saga di vinti che parte dalla nascita del latifondo a inizio del secolo scorso, attraversa i primi scioperi bracciantili e gli anni del salazarismo, e arriva fino alla rivoluzione dei garofani, nel 1974.
Il racconto è scandito dal ritmo di una lingua che riproduce quella parlata, tramite detti, proverbi, giochi di parole popolari, e che da così mimeticamente voce al popolo protagonista.