I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “L’assassinio del commendatore. Libro primo”
“È il mio autore preferito in assoluto, e in questo libro c’è tutto di lui: viaggio, amore, arte, storia, reale e irreale, un mondo meraviglioso da cui non vorrei mai uscire. Murakami, numero Uno.”
@Anto962 su twitter (28 marzo 2019)
“Libro affascinante e misterioso, pieno di indizi esistenziali.”
@griby5 su twitter (25 marzo 2019)
“Murakami ci mostra come reagire alle avversità della vita scoprendo dentro di sé attitudini nascoste altrimenti sopite… bisogna morire per poter rinascere. Tutto ha un senso grazie alla potenza delle idee e delle metafore che sprigionano: questa è un’opera che segna l’anima e le dona consapevolezza. Consiglio la lettura a chi intende godere di un’opera che lascia il segno nell’anima di chi legge.”
@sandrosignorell su twitter (12 febbraio 2019)
L’assassinio del commendatore. Libro primo. Idee che affiorano
Autore: Murakami Haruki
Titolo originale: Kishi danchō-goroshi
Traduttrice: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2018
Pagine: 411
Cosa scrive l’editore
Una borsa con qualche vestito e le matite per disegnare. Quando la moglie gli dice che lo lascia, il protagonista di questa storia non prende altro: carica tutto in macchina e se ne va di casa.
Del resto che altro può fare? Ha trentasei anni, una donna che l’ha tradito, un lavoro come pittore di ritratti su commissione che porta avanti senza troppa convinzione dopo aver messo da parte ben altre aspirazioni artistiche, e la sensazione generale di essere un fallito.
Così inizia a vagabondare nell’Hokkaidō, tra paesini di pescatori sulla costa e ryōkan (le tipiche pensioni a conduzione famigliare giapponesi) sulle montagne. Finché un vecchio amico gli offre una sistemazione: potrebbe andare a vivere nella casa del padre, lasciata vuota da quando questi è entrato in ospizio in preda alla demenza senile.
Il giovane ritrattista accetta, anche perché il padre dell’amico è Amada Tomohiko, uno dei pittori piú famosi e importanti del Giappone: abitare qualche tempo nella casa che fu sua, per quanto isolata in mezzo ai boschi, è una tentazione troppo forte.
Quando si trasferisce lì, il nostro protagonista capisce che la sua decisione ha dato il via a una serie di eventi che cambieranno per sempre la sua vita… anzi, la sua realtà. Prima lo intuisce quando scopre un quadro che Amada Tomohiko aveva nascosto nel sottotetto subito dopo averlo dipinto, molti decenni prima: è una scena misteriosa e apparentemente indecifrabile, che però trasuda una violenza maligna e indicibile. Poi ne avrà la certezza quando, una notte, sente il suono flebile eppure inconfondibile di una campanella provenire dal folto del bosco. Facendosi coraggio decide di seguire quel suono che sembra aver attraversato dimensioni sconosciute: dietro un piccolo tempio abbandonato, in mezzo agli alberi, c’è un tumulo di pietre. C’è davvero qualcuno – o qualcosa – che agita una campanella lí sotto?
L’assassinio del commendatore (di cui questo Idee che affiorano è il primo volume) è il grandioso ritorno di Murakami Haruki alle atmosfere fantastiche e sospese di 1Q84: un’indagine sulla forza riparatrice dell’arte e quella distruttrice della violenza; su come sopravvivere ai traumi individuali (ad esempio la fine di un amore) e a quelli collettivi (una guerra, un disastro); sul fare tesoro della propria fragilità e diventare ciò che si è.
La serie L’assassinio del commendatore si compone di Idee che affiorano e Metafore che si trasformano.
[…] dimora è sperduta, ma non del tutto isolata: nel primo volume, Idee che affiorano, avevamo conosciuto Menshiki, un vicino ricchissimo e sfuggente mosso da motivazioni solo a lui […]