I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “I tempi nuovi”
“È il primo libro che leggo di questo autore. Le prime pagine sembrano appesantite da una overdose di personaggi ‘chandleriani’, ma poi la storia ingrana e la lettura è veramente molto piacevole.”
@angeloambrosell su twitter (15 marzo 2020)
“Tempi nuovi? Uno schifo. Però Monterossi & C. continuano a fare del loro meglio. Di Alessandro Robecchi amo soprattutto lo stile e il ritmo di scrittura. Nelle sue pagine, nemmeno una virgola fuori posto.”
@BooksPrincess su twitter (14 aprile 2019)
“Arrivano, i tempi nuovi, e si infilano ovunque senza che le volontà se ne accorgano. Tutti li subiscono, più o meno consapevoli. Così un ragazzo ‘che vorrebbe’ incrocia la vita con una coppia ‘che vorrebbe’, e nasce un bel libro.”
@ziopasquy su twitter (7 aprile 2019)
“Nuova avventura di Monterossi, autore tv e aspirante detective. Tema del libro: i tempi nuovi, il mutamento del sentire sociale rispetto al tema della legalità e del discrimen tra bene e male. Noir perfetto: voto 10.”
@Sabri_book su twitter (1 aprile 2019)
I tempi nuovi
Autore: Alessandro Robecchi
Editore: Sellerio Editore
Genere: Gialli & Noir
Collana: La Memoria
Anno edizione: 2019
Pagine: 336
Cosa scrive l’editore
Un piccolo buco nero alla tempia, le mani legate al volante, i pantaloni calati, così viene ritrovato Filippo Maria, uno studente modello, il figlio che tutti vorrebbero. Tutto lascia pensare a una esecuzione, anche se ci sono indizi discordanti e duemila euro nascosti in un libro nella stanza del ragazzo.
Inizia l’indagine e le strade dei rudi e onesti sovrintendenti di polizia Carella e Ghezzi sono ancora una volta destinate a intersecarsi con quelle dei segugi dilettanti Carlo Monterossi – l’autore televisivo che ha abbandonato la trasmissione “Crazy Love” per eccesso di trash -, e l’amico Oscar Falcone, un investigatore privato un po’ al limite che ha deciso di dare stabilità alla sua attività aprendo un vero e proprio ufficio. Sua collaboratrice e socia Agatina Cirielli, la poliziotta del team Carella-Ghezzi che non sopporta i tempi nuovi, quelli dove è sempre il poveraccio a prendere botte.
La prima cliente di Falcone è Gloria Grechi, trent’anni pieni di charme e un marito, Alberto, svanito nel nulla; una che dovrebbe struggersi di dolore per l’uomo perduto e che vorrebbe ritrovato, vivo o morto, ma che pare serena. E il mistero non riguarda solo la scomparsa, perché la signora nasconde molti segreti e dice tante bugie. Per tenerla al riparo – da chi? da cosa? – viene alloggiata a casa di Carlo Monterossi.
La ricerca dell’uomo da parte di Falcone e Monterossi e la caccia all’assassino del ragazzo di Carella e Ghezzi si incrociano lungo le periferie milanesi, in villette anonime da Segrate a Corsico dove vanno e vengono furgoni che dietro lasciano una scia di banconote. È ancora Milano, questa volta quella fuori dalla prima cintura, la protagonista del romanzo di Robecchi, una metropoli avvelenata dai tempi nuovi a cui tutti si adeguano, compresa Flora De Pisis e la sua TV spazzatura.
I tempi nuovi è il sesto romanzo della serie di Carlo Monterossi, inaugurata da Questa non è una canzone d’amore (primo volume) e proseguita con Dove sei stanotte (secondo), Di rabbia e di vento (terzo), Torto marcio (quarto), Follia maggiore (quinto), I cerchi nell’acqua (settimo) e Flora (ottavo).
Citazioni tratte dal libro
I tempi nuovi sono anche questo: si dicono in pubblico parole che una volta ci si vergognava a pensare in privato, il “perché no?” sostituisce il ‘perché no’.
@BooksPrincess su twitter (17 aprile 2019)
Una vita dove le verità siano tutte intere, non a metà, rosicchiate dalle convenienze e dai compromessi. È un lusso? Bene, io sono per il diritto al lusso.
@IlariaBaiardini su twitter (7 aprile 2019)
Questi tempi nuovi di cui tutti parlano cosa sono? Dove sono? A lui sembrano i soliti tempi di astio e tigna collettiva, i tempi in cui il pudore si è arreso del tutto, e quel che i farabutti pensavano di nascosto ora lo dicono apertamente, i tempi in cui non c’è vergogna.
@VincenzoMilani su twitter (2 aprile 2019)