I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La vera storia del pirata Long John Silver”

“Leggere il romanzo di Björn Larsson è come tornare bambini e vivere avventure straordinariamente emozionanti al fianco del mitico pirata Long John Silver e del suo equipaggio.
Il temibile pirata con una gamba sola che ha affascinato e turbato Jim Hawkins fu fatto sparire nel nulla da Robert Louis Stevenson. Riappare però vivo e vegeto, e ricchissimo, nel 1742, in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie.
Così conosciamo il giovane John a scuola, mentre studia il latino e, poi, lo vediamo imbarcarsi come mozzo per la prima volta su una nave.
Conosciamo le due donne che ha amato, le avventure rocambolesche da lui vissute per evitare la forca e il suo animo furfantesco, ma al contempo giusto e gentile. Impossibile non adorare la storia del pirata più amato al mondo!”
@theinsta_reader su instagram (25 agosto 2020)
“La vita avventurosa del pirata più conosciuto della storia della letteratura. Un libro avvincente che fa rivivere le atmosfere de L’isola del tesoro”.
@CocktailLibri su twitter (28 gennaio 2019)
La vera storia del pirata Long John Silver
Autore: Björn Larsson
Titolo originale: Long John Silver
Traduttrice: Katia De Marco
Editore: Iperborea
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Narrativa
Anno edizione: 1998
Pagine: 512
Cosa scrive l’editore
Ci sono libri che danno pura gioia, facendo vibrare dentro di noi tutte le corde del nostro amore per la lettura: il racconto trascinante unito a temi che ci toccano nel profondo, la suspense e l’avventura e un sottile gioco letterario che stimola la nostra complicità, una documentata ricostruzione storica e il fascino di personaggi più grandi del reale, nati già immortali.
È quel che capita con il romanzo di Björn Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell’infanzia […]. In più con la sorpresa di vederci restituito, in tutta la sua ambigua attrazione e vitalità, uno dei personaggi che davano a quell’infanzia l’emozione della paura: chi racconta in prima persona è Long John Silver, il temibile pirata con una gamba sola dell’Isola del Tesoro, fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie.
E non è solo a quell’“e poi?” che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro: com’era il mondo all’epoca della pirateria, i legami con il commercio ufficiale, la tratta degli schiavi, il contrabbando, le atroci condizioni dei marinai, i soprusi dei capitani, il codice egualitario dei pirati, le loro efferatezze e quelle contro cui si ribellavano, le motivazioni e le ingenuità dei grandi “gentiluomini di ventura”.
Ma è a un personaggio letterario che è affidato il compito di rivelare la “verità”, un personaggio cosciente di esistere solo nelle parole, che dialoga in un pub di Londra con Defoe fornendogli notizie per la sua storia della pirateria, che risponde a Jim Hawkins dopo aver letto L’Isola del Tesoro, e che, in quel continuo gioco di rimandi, indaga sul rapporto tra realtà e invenzione, sete di vivere e bisogno di immortalità, solitudine e libertà, con la consapevolezza che non esiste altra vera vita di quella che raccontiamo a noi stessi.