I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Madame du Deffand e il suo mondo”
“Mi piace sempre di più leggere libri scritti da donne su altre donne: questo di Benedetta Craveri è il primo da lei dedicato alla ‘civiltà della conversazione’, nata dallo spirito dell’Illuminismo nella Francia del Settecento, dove appunto anche alcune donne intraprendenti e dotate di spirito ebbero un ruolo importante.
Non deve essere stato per niente facile per Madame du Deffand tenere salotto a Parigi e farsi amica di molti filosofi di quel tempo: sposata con un nobile, con cui non visse mai, amante del reggente al trono, alla morte di questi dovette reinventarsi diverse volte l’esistenza e prestare il suo spirito al servizio dei salotti altrui, fino a che riuscì ad allestire lei un palcoscenico mondano dove la sua vitalità e intelligenza dettero buona prova di sé.
Si attraversano queste pagine come se si passasse da una stanza all’altra di questi salotti e i ritratti che Madame fa dei protagonisti valgono la lettura: sono arguti, penetranti, per niente compassionevoli. Come quello che fa di se stessa.”
@nivesdelsignore su instagram (9 marzo 2019)
Madame du Deffand e il suo mondo
Autrice: Benedetta Craveri
Editore: Adelphi
Genere: Biografie
Collana: Gli Adelphi
Anno edizione: 2001
Pagine: 698
Cosa scrive l’editore
Madame du Deffand visse da libertina gli anni turbolenti della reggenza; esercitò la potenza di grande salonnière nella Parigi della metà del Settecento; sostenne d’Alembert, fu amica di Voltaire, ma guardò con insofferenza agli illuministi come “partito”.
Si abbandonò, cieca e settantenne, alla passione per un uomo molto più giovane di lei. Esercitò le migliori virtù del suo secolo: il culto dell’intelligenza, la sovranità del gusto, il senso della naturalezza. Ma era, come scrisse Cioran, devastata dal “flagello della lucidità”, che le faceva percepire il nulla e il tedio che formano l’essenza del vivere.
Edizione con un saggio di Marc Fumaroli.