I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Le assaggiatrici”
“Sullo stesso argomento c’è anche Al servizio di Adolf Hitler di V.S. Alexander, molto più bello e contestualizzato storicamente.”
@CBiscella su twitter (5 giugno 2019)
“A me non è proprio piaciuto. È scritto molto bene, però sul piano della plausibilità storico-sociale mi ha lasciata con molte perplessità.”
@ssobookish su twitter (5 giugno 2019)
“Ne avevo tanto sentito parlare, mi sono incuriosita. Uno sguardo originale e intimista sugli eventi della seconda guerra mondiale. Storia inquieta; stile spesso monotono, un po’ stancante.”
@BooksPrincess su twitter (13 febbraio 2019)
“È stato uno dei romanzi più acclamati del 2018 e mi ha incuriosito a tal punto che mi sono unita al team e ora non posso fare a meno di consigliarvelo: una storia originale, ispirata a eventi realmente accaduti, ci permette di scoprire un’altra faccia del nazismo. Una giovane donna che, contro la propria volontà, viene reclutata tra le fila delle ‘assaggiatrici’, rivela le sue paure più recondite, i segreti mai svelati. Sopra a tutto emerge però quella voglia di vivere che ci rende, allo stesso tempo, egoisti e umani.”
@memorandumlibri su instagram (23 gennaio 2019)
Le assaggiatrici
Autrice: Rosella Postorino
Editore: Feltrinelli
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: I Narratori
Anno edizione: 2018
Pagine: 288
Cosa scrive l’editore
La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. “Da anni avevamo fame e paura”, dice.
Siamo nell’autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo.
Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: “mangiate” dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un’ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato.
Nell’ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie.
Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la “berlinese”: è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica.
Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure − mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer − fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.
Libro vincitore del Premio Campiello (cinquantesima edizione)
Citazioni tratte dal libro
Chi era la protagonista Rosa prima della guerra? Dagli stralci la si immagina una ragazza normale, con un lavoro, un matrimonio d’amore, poi è stata travolta. Rosa non può dirigere la propria vita, non può più scegliere. Rosa si adatta, paradossalmente anche alla sofferenza….
@libri_cct su twitter (21 giugno 2020)